L’allarme Europa non si è spento

Le incognite aperte dal Brexit pesano ancora sui mercati del Vecchio continente. I fondi dedicati alla regione salgono. Ma conviene muoversi con prudenza visti i rischi di rallentamento macro.   

Marco Caprotti 09/08/2016 | 11:23
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L’Europa, nonostante tutto, qualche soddisfazione continua a regalarla agli investitori. Ma le cose, soprattutto con le incertezze aperte dal Brexit, potrebbero peggiorare in fretta. La scelta dei titoli da mettere in portafoglio diventa quindi fondamentale. I fondi azionari delle categorie dedicate Morningstar dedicate al Vecchio continente nell’ultimo mese hanno tutte fatto segnare andamenti positivi (dal +2% dei large cap blend al +4,47% delle small cap).

Alcune nubi, intanto, si addensano sui mercati. L’acuirsi delle incertezze dopo il referendum nel Regno Unito, “potrebbe influire sul clima di fiducia e sugli scambi”, dice la Bce nel Bollettino economico, commentando le prospettive economiche dell'Eurozona. La ripresa economica nell'area, aggiunge, “deve superare anche le sfide poste da altre incertezze geopolitiche”. I rischi sulle prospettive di crescita dell'Eurozona restano, quindi, “orientati al ribasso”. La Bce continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre il programma di acquisti di titoli pubblici e privati che, per ora, è previsto in scadenza a fine marzo 2017.

I mercati del lavoro nell'area dell'euro, intanto, continuano a migliorare gradualmente. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, spiegando che nel primo trimestre di quest'anno l'occupazione è aumentata di un ulteriore 0,3% sul periodo precedente. Nel complesso, l'occupazione è stata superiore dell'1,4% rispetto all'anno prima, il maggiore rialzo annuale osservato dal primo trimestre del 2008. Anche in maggio il tasso di disoccupazione nell'area dell'euro ha proseguito la sua flessione, scendendo al 10,1%. La disoccupazione di lunga durata (la percentuale di popolazione disoccupata da almeno 12 mesi) continua a diminuire lentamente ma rappresenta oltre il 5% della forza lavoro.

Inflazione e Bazooka
Per quanto riguarda il costo della vita, in prospettiva, sulla base dei prezzi correnti dei contratti future per l'energia, il tasso di inflazione nell'area dell'euro rimarrà su livelli modesti o forse persino lievemente negativi nei prossimi mesi per poi risalire nel prosieguo del 2016. Secondo la Bce l’inflazione “dovrebbe aumentare ancora nel 2017 e 2018. Ma non bisogna dimenticare che, spiega il Bollettino, “il risultato del referendum nel Regno Unito ha accresciuto il livello di incertezza sulle prospettive di inflazione".

Il Consiglio direttivo della Bce ha confermato l'intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività per 80 miliardi (il cosiddetto Bazooka), sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non si riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione che è di un tasso annuo vicino ma inferiore al 2%. “L'inflazione complessiva nell'area dell'euro si è mantenuta attorno allo zero negli ultimi mesi”, spiega l’Eurotower. “Le misure di di fondo non hanno nell'insieme mostrato segni evidenti di una tendenza al rialzo, mentre le pressioni sui prezzi sono rimaste moderate”. Inoltre, le misure delle aspettative di inflazione a lungo termine ricavate dai dati di mercato sono diminuite ulteriormente. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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