I Wide Moat si aggiudicano il primo round con il mercato Usa. L’indice Morningstar Wide Moat Focus, costruito sui titoli delle aziende con un ampio vantaggio competitivo (Economic Moat) hanno sovraperformato l’equity a stelle e strisce registrando un rendimento del 7,11% (dati al 22 aprile, rendimenti in euro. Vedi Tabella 1).
L’indice Wide Moat non è costruito con l’intento di replicare la ripartizione settoriale di un qualsiasi altro benchmark. Dunque, il merito di questo risultato è da attribuire al processo di selezione da parte degli analisti che, all’interno delle società americane con Economic Moat elevato scelgono le prime 20 con il rapporto prezzo/fair value più basso. I titoli sono equipesati e l’indice è ribilanciato alla fine di ogni trimestre (leggi la metodologia del Morningstar Wide Moat Focus Index).
Figura 1: Morningstar Wide Moat Index vs US Market
Nel periodo considerato, il maggior contributo alla performance dell’indice è arrivato dal titolo Spectra Energy, dai finanziari Western Union e Berkshire Hathaway e da Harley-Davidson e Polaris Industries nel settore beni di consumo ciclici. Male, invece, Biogen e Johnson & Johnson tra quelli nel comparto healthcare, Monsanto, American Express e il gruppo manifatturiero CSX.
Figura 2: Best and Worst Performer
A fine trimestre gli analisti hanno operato una pronunciata rotazione di portafoglio. Sono stati eliminati 16 titoli (dei 20 che compongono il paniere dell’indice), tra cui anche i best performer, e al loro posto sono stati inseriti, tra gli altri, i finanziari Mastercard, Visa e US Bancorp, i farmaceutici Allergan, Amgen e St. Jude Medical, mentre LinkedIn è l’unica tra i tecnologici.
Figura 3: Rotazione di portafoglio dopo il primo trimestre
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