Etf a confronto: Euro high yield corporate bond

Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo analizzato il benchmark e le caratteristiche dei replicanti dedicati alle obbligazioni europee ad alto rendimento disponibili in Italia.  

Valerio Baselli 17/11/2014 | 10:29
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Il mercato europeo delle obbligazioni ad alto rendimento ha registrato una crescita significativa dall’inizio della crisi finanziaria. Le difficoltà riscontrate dai canali di credito tradizionali hanno obbligato molte piccole e medie imprese ad affacciarsi sui mercati aperti per soddisfare le loro esigenze di finanziamento. Le emissioni obbligazionarie ad alto rendimento rappresentano ormai circa il 40-50% del mercato creditizio europeo, contro una media del 10-20% del periodo pre-2008.

Secondo i dati dell’Afme (Association for financial markets in Europe), le emissioni ad alto rendimento in Europa hanno raggiunto il massimo storico nel 2013, superando i 105 miliardi di euro, dai 66 miliardi del 2012 e i 52 del 2011. Le emissioni sono continuate a un ritmo sostenuto anche nella prima parte del 2014, soprattutto nei paesi sviluppati, visto che l’est Europa ha risentito delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina.

L'aumento sostanziale delle emissioni obbligazionarie ad alto rendimento si è inizialmente posto in un contesto di preoccupazioni per la salute finanziaria di alcuni emittenti sovrani. Tuttavia, l’allentamento delle tensioni nella zona euro dal secondo semestre del 2012 non si è tradotto in un ammorbidimento della domanda di obbligazioni societarie high yield. Infatti, nonostante un aumento della volatilità, la domanda di obbligazioni ad alto rendimento rimane solida.

Corporate bond per finanziare il debito
L'aumento dei finanziamenti aziendali tramite emissioni obbligazionarie high yield è arrivato di pari passo con un cambiamento nel suo impiego. Dopo il 2008, i dati mostrano che il 50-60% dei finanziamenti sono stati utilizzati per il rimborso del debito o per la ristrutturazione, rispetto al 10-20% negli anni pre-crisi. Questa riallocazione di utilizzo è stata determinante nel garantire un sostanziale declino del tasso di default delle obbligazioni ad alto rendimento, che a sua volta ha facilitato la rivalutazione da parte degli investitori del rischio di questa classe di attivi.

Si presume che l’emissione di bond high yield in Europa continuerà a buon ritmo per il prossimo futuro. La politica monetaria della zona euro dovrebbe rimanere molto accomodante per un periodo prolungato. Ancora più importante, i prestiti bancari devono ancora essere completamente ristabiliti, il che lascia le imprese con poca scelta se non quella di continuare la raccolta di fondi nel mercato aperto.

L’indice
Il Markit iBoxx EUR Liquid High Yield comprende le obbligazioni societarie più liquide a tasso fisso e variabile con rating inferiore a investment grade emesse dalle maggiori società della zona euro e non. Sono incluse solo le obbligazioni denominate in euro con un importo minimo in circolazione pari a 250 milioni. Le obbligazioni di nuova emissione che si ritiene di includere nel benchmark devono avere una scadenza minima di due anni e massima di 10,5. Le obbligazioni già incluse non sono soggette ad alcun limite minimo di scadenza e rimangono nell'indice fino alla relativa scadenza a condizione che soddisfino gli altri criteri di selezione. Tutti i bond inclusi devono avere un rating inferiore a investment grade. Nel caso in cui il rating di un'obbligazione si trasformi in investment grade (o il rating attribuito a un bond da Fitch, Moody's o S&P sia pari o inferiore a CC) tale obbligazione sarà rimossa al successivo ribilanciamento. I pagamenti cedolari sono detenuti come liquidità fino alla successiva data di ribilanciamento, quando vengono reinvestiti nell’indice.

iShares Euro High Yield Corporate Bond UCITS ETF
iShares usa la replica fisica a campione per tracciare la performance dell’indice. In pratica, il fondo acquista un insieme di titoli scelti in modo da creare un portafoglio sufficientemente simile a quello del benchmark, ma con un numero di componenti inferiore, in modo da ottimizzare i costi di transazione. L’indice viene suddiviso in sezioni, ciascuna rappresentante principali fattori di rischio (duration, valuta, paese di emissione, rating, settore). Il gestore può scegliere i titoli compresi nell'indice che imitano il profilo di rischio di ogni sezione. La distribuzione dei dividendi avviene su base semestrale. L’Etf può effettuare attività di prestito titoli in modo da ridurre le commissioni (con un massimo del 50%). Nel secondo trimestre del 2014, la media dei titoli in prestito è stata del 18,4%.

Le operazioni di prestito sono coperte da garanzia, rappresentata da un paniere collaterale conforme alle regole Ucits, il cui valore è superiore a quello dei titoli prestati, entrambi calcolati su base giornaliera. Questo paniere è detenuto in un conto presso un terzo depositario. Il grado di sovracollateralizzazione è in funzione delle attività previste come garanzia, ma varia tipicamente dal 102,5% al 112%. Le entrate derivanti dal prestito titoli, vengono divise 62,5/38,5 tra l’Etf e BlackRock, rispettivamente. Le commissioni totali annue sono pari allo 0,50%.

Alternative
Quotati su Borsa Italiana, ci sono altri tre Etf (non ancora coperti dalla ricerca Morningstar) che offrono esposizione al mercato dei bond high yield europei: Amundi ETF Euro High Yield Liquid Bond Iboxx,  Lyxor UCITS ETF iBoxx € Liquid High Yield 30 Ex-Financial e SPDR Barclays Euro High Yield Bond UCITS ETF

 

 

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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