Etf a confronto: Ftse Mib

Partendo dalla ricerca Morningstar, abbiamo messo a confronto i diversi replicanti dedicati al mercato italiano.

Valerio Baselli 22/09/2014 | 10:18
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Il sentiment degli investitori verso l’Italia è considerevolmente aumentato dall’estate 2012, quando il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, annunciò l’impegno a fare tutto il necessario per sostenere la moneta unica. Da allora i rendimenti dei titoli di Stato emessi da Roma sono crollati dal 7% di novembre 2011 al 2,4% di oggi. Negli ultimi due anni il mercato azionario italiano ha guadagnato quasi l’80%, il miglior risultato europeo assieme a quello spagnolo. A trainare questo rally sono stati soprattutto i titoli bancari, con Unicredit e Intesa Sanpaolo balzate di oltre 150 punti percentuali, grazie al facilitato accesso a finanziamenti internazionali e alla ridotta dipendenza dai prestiti della Bce.

Anche l’insediamento del nuovo premier Matteo Renzi è stato accolto con ottimismo. Ora, dicono però gli investitori, l’Italia ha davvero bisogno di riforme strutturali, dopo due anni di recessione, un tasso di disoccupazione che sfiora il 13% e un rapporto debito pubblico-Pil del 133%.

Nonostante una buona partenza nel 2014, la crescita del Pil italiano è tornata negativa dello 0,2% nel secondo trimestre. E anche le previsioni non sono rosee: Morgan Stanley, ad esempio, stima che l’Italia rimarrà in recessione tecnica anche nel secondo semestre. Le esportazioni, tuttavia, dovrebbero registrare un aumento nel 2014, grazie alla ripresa della domanda estera. Un rischio concreto, invece, potrebbe essere la deflazione: un’eventualità di questo tipo, o di inflazione molto bassa, accrescerebbe i livelli di debito reale e peserebbe sulle decisioni di spesa e investimento.

Nonostante il rally azionario degli ultimi due anni, le valutazioni delle large cap italiane rimangono un terzo al di sotto dei picchi pre-crisi. I titoli finanziari, in particolare, potrebbero metterci più tempo per tornare a livelli precedenti alla crisi scoppiata nel 2007. Colpite da crediti inesigibili, le banche italiane stanno ripulendo i loro bilanci in vista degli stress test della Bce entro la fine dell’anno. Questi test determineranno quali banche dovranno aumentare i loro capitali o diminuire i livelli di debito.

L’indice
Il Ftse Mib è l'indice di riferimento dell’azionario italiano. Cattura circa l’80% della capitalizzazione di mercato e misura la performance delle 40 società più liquide e meglio capitalizzate. L’indice è stato fornito da Standard & Poor’s dal suo inizio fino al giugno 2009, quando questa responsabilità è passata al gruppo Ftse, che è del 50% di proprietà del gruppo London Stock Exchange, a sua volta controllante di Borsa Italiana. Il benchmark è piuttosto pesante nella parte superiore con i primi dieci titoli che rappresentano il 65-70% del totale. A livello settoriale, i titoli finanziari la fanno da padrone (35-40%), seguiti dal settore oil & gas (18-23%) e dalle utility (16-18%). La società più pesante dell’indice è Eni, con una ponderazione del 14%, seguita da Enel e Unicredit.

Lyxor Ucits ETF FTSE MIB
L’Etf di Lyxor usa il metodo sintetico, o “swap-based”, per replicare la performance dell'indice. Invece di tenere i titoli reali come in un Etf fisico, il fondo possiede un paniere sostitutivo di azioni che, in questo caso, è composto da azioni europee, giapponesi e statunitensi. In pratica, Lyxor accende un contratto swap Otc (Over the counter) con una controparte che è quasi sempre Société Générale, capogruppo di Lyxor. Nei casi in cui Lyxor si impegna con una controparte terza, SocGen garantisce lo swap, fornendo un ulteriore livello di protezione per gli investitori. Secondo la normativa Ucits III, l’esposizione individuale al rischio di controparte è limitata al 10% del Nav del fondo in qualsiasi momento. Lyxor, comunque, azzera il rischio di controparte su base giornaliera. Attualmente, ad esempio, il paniere collaterale vale il 100,19% del Nav del fondo. Lyxor attualmente non effettua operazioni di prestito titoli, il che aiuta a minimizzare il rischio complessivo di controparte. Questo Etf distribuisce dividendi.

Le commissioni totali sono pari allo 0,35%, superiori alla media di categoria.

iShares FTSE MIB Ucits Etf
L’Etf utilizza il metodo fisico per replicare il rendimento dell’indice Ftse Mib. Questo vuol dire che il fondo contiene tutti i titoli del benchmark. iShares può fare attività di prestito di titoli per generare ricavi aggiuntivi. Queste entrate possono parzialmente compensare il Ter (Total expense ratio); gli eventuali ricavi del prestito sono divisi 62,5/37,5 tra il fondo e BlackRock (quest’ultimo li usa per coprire i costi). Tra marzo 2013 e marzo 2014, il fondo ha prestato in media il 12,3% dei propri titoli (il massimo consentito è il 49,9%). Per proteggere il fondo dal rischio di controparte che nasce da questa pratica (che teoricamente può portare a una perdita pari al 100% del capitale), iShares utilizza un collaterale superiore al valore del prestito. I livelli di garanzia variano di solito dal 102,5% al 112% del valore dei titoli in prestito, a seconda delle attività previste dal debitore come garanzia.

L’indice Ter, che indica le commissioni totali, è pari a 35 punti base, sopra la media dei concorrenti.

Alternative
Altri Etf (non ancora coperti dalla ricerca Morningstar) che replicano l’indice Ftse Mib disponibili in Italia sono: Amundi Etf Ftse Mib e Db-X-Trackers Ftse Mib Index Etf

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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