Il vento soffia sulle raffinerie

I prezzi del petrolio sono sotto pressione. Il gas di scisto apre orizzonti tutti da esplorare. Ma gli investitori guardano anche alle fonti rinnovabili e tra gli istituzionali prende piede una nuova modalità: fare parte dei progetti di sviluppo. 

Sara Silano 18/07/2013 | 11:26
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Jeremy Grantham, considerato uno dei personaggi più influenti sul mercato e noto per aver predetto diverse bolle speculative, sostiene che l’uso sconsiderato delle risorse naturali avrebbe potuto mettere in ginocchio l’economia globale “molte civiltà prima della nostra”. Ma noi abbiamo due fattori che ci possono salvare: il declino nei tassi di fertilità e il progresso nel settore delle energie alternative. In passato, l’innovazione ha portato a un maggior benessere, ma con costi sempre più elevati in termini di esaurimento di risorse scarse. Oggi, tecnologie come quelle solari ed eoliche, insieme all’aumento dell’efficienza delle reti elettriche e a una migliore gestione delle scorte permettono di consumare meno. 

“Per la prima volta, innovazione, start up aziendali e finanziatori lavorano per ridurre l’uso di fonti esauribili come gli idrocarburi”, dice Grantham, “e di conseguenza aumenta la probabilità di non far cadere la civiltà nel precipizio”. Si stima che entro il 2030, l’energia solare ed eolica possa diventare meno costosa di quella prodotta dai combustibili fossili, senza considerare gli ulteriori vantaggi derivanti dal minor inquinamento dell’ambiente. 

In passato, molti investitori si sono fatti attrarre dal settore grazie a politiche generose da parte degli stati, il che ha prodotto alcune bolle. Come spiega Armin Sandhövel, responsabile degli investimenti in energie rinnovabili di Allianz Global Investors, per lo sviluppo sostenibile futuro sono importanti un quadro stabile e la certezza normativa, oltre alla partecipazione dei private equity e degli investitori istituzionali. 

In questo numero di Morningstar Investor abbiamo esplorato l’industria energetica “vecchia” (il petrolio) e “nuova” (le fonti alternative e il gas di scisto), dalla prospettiva dell’investitore, non limitandoci però al concetto di opportunità inteso come profitto, ma introducendo, grazie a un contributo della Fondazione Eni Enrico Mattei, l’aspetto dello sviluppo sostenibile, che tiene conto di fattori sociali e ambientali. Un investimento, dunque, che è anche nella qualità della vita.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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