Che fatica fare performance

Uno studio di Morningstar confronta i migliori fondi attivi azionari globali e obbligazionari con quelli passivi. E scopre che...

Valerio Baselli 07/11/2011 | 09:54
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Attivo o non attivo? Questo è il problema. Meglio puntare sulla generezione di alpha, e quindi scommettere sul gestore o preferire gli strumenti a basso costo che replicano un indice?

Spesso si sente dire che solo una piccola parte dei fondi attivi batte con una certa costanza il benchmark, e che solo per questa piccola parte vale la pena di pagare delle commissioni più elevate. Morningstar ha confrontato i fondi attivi con 5 stelle di rating, i migliori, con la totalità dei fondi passivi.

I dati
Le due categorie prese in considerazione sono gli Azionari globali large cap blend e gli Obbligazionari globali. L’orizzonte temporale va ottobre 2006 a ottobre 2011. Morningstar ha verificato quanti fondi a 5 stelle hanno superato la propria media (sul campione) e la media dell’intera categoria, per poi confrontare i dati con quelli dei fondi indicizzati (esclusi gli Etf).


Fonte: Morningstar Direct. “Rating Retain” indica la percentuale dei fondi a 5 stelle che hanno mantenuto la massima valutazione (dopo 5 anni).

In pratica, se cinque anni fa fosse stato scelto un fondo attivo azionario globale large cap blend con cinque stelle di rating Morningstar, si avrebbe avuto il 76% di probabilità di battere la media di categoria sui cinque anni. Se la scelta fosse caduta su di un fondo passivo, le probabilità sarebbero state pari al 91%. I risultati sono simili per la categoria a reddito fisso (77% contro 91%).

Questo significa che i fondi passivi sono sempre da preferire? No. Innanzitutto, non bisogna dimenticare l’attività periodica di ribilanciamento del portafoglio. Infatti, lo studio evidenzia come solo il 24% dei fondi azionari attivi presi in considerazioni siano riusciti a mantenere il rating a cinque stelle (il 37% per i fondi obbligazionari). Non a caso, dallo studio di Morningstar, si evidenzia come i fondi azionari analizzati che abbiano mantenuto il massimo rating nei cinque anni, abbiano registrato una performance annua media superiore del 2,17% rispetto al miglior fondo passivo della stessa categoria.

Inoltre, è fondamentale essere consapevoli dei propri obiettivi d’investimento e dell’orizzonte temporale. Dopo di che, nella scelta degli strumenti da inserire nella propria asset allocation è sempre meglio tenere in considerazione diversi aspetti e non solo uno. I più importanti sono sicuramente i costi, il track-record del fondo e la propensione al rischio. Insomma, in un portafoglio equilibrato c’è sicuramente spazio per entrambe le tipologie di fondi.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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