Pechino tocca i freni del Giappone

Gli ultimi dati mostrano che il Sol levante avanza lentamente. Le tensioni con la Cina possono creare altri problemi all'economia. 

Marco Caprotti 19/09/2012 | 14:31
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Il Giappone zoppica. L’indice Msci del Sol levante nell’ultimo mese (fino al 18 settembre e calcolato in euro) ha perso il 5,4%, portando la performance da inizio anno a +2,9%.

Un andamento inevitabile se si considera il debole scenario macro nel quale si trova l’Arcipelago. Nel secondo trimestre dell’anno il Prodotto interno lordo ha registrato un rialzo dello 0,2%, rispetto al trimestre precedente quando la crescita si era attestata allo 0,3%. Il dato tendenziale segna un progresso dello 0,7%, contro la crescita dell’1,4% precedente. La produzione industriale, intanto, è calata dell’1% mensile a luglio a causa di un indebolimento della domanda relativa ai prodotti di elettronica. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia rivedendo dunque la lettura preliminare diffusa a fine agosto di -1,2%. Si tratta del terzo calo negli ultimi quattro mesi. Le consegne sono diminuite del 3,1% (-3,6% il dato iniziale) e le giacenze sono aumentate del 2,9% (+2,8%). Su base annua la produzione è scesa dello 0,8%.

Per dare una scossa, la Bank of Japan ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse (tra 0,0% e 0,1%) ma ha ampliato il programma di acquisto di titoli di Stato. Nello specifico la BoJ spenderà 10mila miliardi di yen supplementari nel 2013 portando a 80mila miliardi l’importo totale speso in acquisti e in iniezioni di liquidità nel circuito interbancario.

Le tensioni con la Cina
Non si arrestano, intanto, le tensioni tra la Cina e il Giappone per il possesso di un piccolo arcipelago disabitato tra le coste dei due paesi. Una crisi che potrebbe avere importanti conseguenze economiche. Chiamati Senkaku dai giapponesi e Diaoyu dai cinesi, questi francobolli di terra e roccia sono disabitati, ma godono di una posizione strategica e i fondali marini nasconderebbero grandi ricchezze. E mentre Tokyo ha annunciato l’intenzione di acquistare le due minuscole isole, oggi di proprietà privata di una famiglia giapponese, le manifestazioni antinipponiche hanno raggiunto livelli mai visti in Cina.

Intanto la questione si combatte sempre più a colpi di boicottaggi e di ritorsioni commerciali. Canon e Panasonic hanno annunciato una sospensione dalla produzione in Cina (poi ripresa). Pechino, da parte sua, ha promesso sanzioni commerciali contro il Giappone, che per ragioni di sicurezza, ha invitato al rimpatrio i connazionali. L’importanza strategica del minuscolo lembo di terra, secondo fonti americane, potrebbe innescare una guerra.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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