In attesa di Bernanke

Gli investitori attendono le prossime mosse delle banche centrali. Intanto continuano a saziarsi con i corporate bond.

Marco Caprotti 30/08/2012 | 10:36
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Non si placa l’appetito degli investitori per i corporate bond americani. Nonostante l’indice Barclays US Corp IG nell’ultimo mese (dati Morningstar del 29 agosto, in euro) sia leggermente negativo (-0,9%), da inizio anno ha però guadagnato l’11,21%. Chi opera in debito aziendale, insomma, non sembra lasciarsi spaventare dalle indecisioni delle Banche centrali sulle manovre di stimolo all’economia globale.

Lontani dall’Europa
Fra i preferiti ci sono i titoli di emittenti corporate con un rating di A e BBB+. “Le ultime emissioni di questo tipo di titoli sono state un successo” dice Dave Sekera, analista obbligazionario di Morningstar. “Il rallentamento attuale ce lo aspettavamo. Storicamente la fine di agosto è il periodo più fiacco per questo asset di investimento”. La scelta di questo tipo di strumento, tuttavia, viene considerato un buon indicatore di mercato sullo stato della crisi del Vecchio continente. “Gli investitori pensano che la soluzione della tempesta del debito europeo sia ancora lontana dalla soluzione e preferiscono difendersi con prodotti considerati più sicuri”, continua Sekera. A questo va aggiunto che i rendimenti dei T-bond (le obbligazioni governative Usa) continuano a viaggiare ai minimi di sempre, spingendo gli investitori verso qualcosa di più remunerativo.

Occhi puntati sulle banche centrali
L’attenzione, però, è oggi puntata sulle prossime mosse delle banche centrali, in particolare sul discorso che Ben Bernanke, presidente della Federal reserve, farà all’incontro di Jackson Hole domani, venerdì 31 agosto. Negli ultimi giorni sono infatti cresciute le attese di nuovi interventi di stimolo all’economia, anche in considerazione del temuto “fiscal cliff” di inizio 2013, ossia il momento in cui scadranno gli incentivi fiscali e ci saranno tagli alla spesa pubblica. In Europa, intanto, si attende di vedere come si comporterà la Bce, che dovrebbe definire il suo piano di intervento nella riunione del 6 settembre, ma che probabilmente aspetterà la delibera della Corte costituzionale tedesca per renderlo operativo.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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