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Chiusura in ribasso per i listini di Eurolandia, appesantiti dai negativi dati macro. Gli spread tornano a salire. In rosso anche Wall Street.

Franceso Lavecchia, 23/08/2012 | 17:02
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Apertura in ribasso per Wall Street, appesantita dall’inaspettato aumento delle richieste per i sussidi di disoccupazione nella scorsa settimana e dai negativi dati macroeconomici dell’area euro. Gli operatori erano convinti che Wall Street potesse sfruttare ancora la spinta prodotta dalle speculazioni circa un nuovo intervento di politica monetaria da parte della Federal Reserve, ma il dato sull’occupazione americana ha fatto pendere la bilancia sul piatto del pessimismo. I recenti guadagni messi a segno dai listini mondiali sono stati alimentati dalle speranze di nuovi interventi da parte delle autorità monetarie, ecco perché il ritardo degli stessi rischia di avere un effetto boomerang.

Gli spread fanno soffrire i bancari
I listini di Eurolandia hanno chiuso in ribasso. Ha avuto breve durata l’effetto dell Minute delle Fed, i dati negativi dell’indice Pmi composto (relativo al settore manifatturiero e dei servizi) per l’Eurozona e quello relativo alle richieste per i sussidi di disoccupazione negli Usa hanno fatto girare  in negativo le Borse del Vecchio continente. Sulle piazze europee pesa anche l’incertezza sul destino della Grecia e le dichiarazioni del Ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble, non hanno aiutato a distendere la tensione. Secondo il membro del governo Merkel, infatti, la proroga di due anni richiesta dal primo ministro greco Antonis Samaras per raggiungere l’obiettivo sul rapporto deficit/Pil non servirebbe a risolvere i problemi di Atene. Il riaccendersi della questione greca ha fatto risalire gli spread di Italia e Spagna, rispettivamente a 430 e 500 punti base, con un impatto immediato anche sulle quotazioni dei titoli bancari dei due paesi.

Buzzi Unicem spera nel Governo
A Piazza affari l’indice Ftse Mib ha chiuso a -1,37%, mentre il Ftse All Share ha segnato -1,28%. Sugli indici di Borsa Italiana pesa il negativo andamento del comparto finanziario con Generali, in testa, che ha perso il 3,49%, seguita da Intesa Sanpaolo e Banca Popolare Emilia Romagna. Fa eccezione Banca Mps che ha proseguito anche oggi la sua risalita registrando +1,43%. In difficoltà Finmeccanica e Enel Green Power, mentre Buzzi Unicem beneficia delle speculazioni circa il nuovo piano di crescita che verrà presentato domani dal governo Monti.  

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