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I listini di Eurolandia chiudono in ribasso. Male Madrid a -2,7%, mentre Milano contiene le perdite a -1,1%. Spread in risalita. Wall Street negativa.

Franceso Lavecchia, 22/08/2012 | 16:58
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Apertura in calo per Wall Street nonostante i miglioramenti del settore immobiliare. Il report odierno ha mostrato come nel mese di luglio la vendita di case non nuove sia cresciuto del 2,3%, ma gli operatori sembrano volersi concentrare sull’evoluzione della crisi del debito sovrano in Europa oltre che sul negativo dato della bilancia commerciale giapponese. La posizione della Grecia continua ad essere in bilico soprattutto dopo le parole del cancelliere tedesco Angela Merkel, la quale ha rinviato qualsiasi decisione alla visita della Troika nella penisola ellenica prevista per il 5 settembre.  C’è attesa per la pubblicazione del minute della Federale Reserve relativa al suo ultimo incontro tenutosi ad inizio mese. In quell’occasione la Banca centrale americana decise di non adottare nessuna misura di stimolo all’economia, ma la lettura delle motivazioni che hanno portato a quella soluzione potrebbero dare delle maggiori indicazioni sulle future decisione dell’istituzione monetaria che si incontrerà di nuovo a fine agosto.

Questione greca in sospeso
I listini di Eurolandia hanno chiuso in ribasso. L’indice spagnolo Ibex 35 ha registrato le perdite maggiori (-2,7%), seguito a ruota dalla Borsa londinese sulla quale hanno pesato il negativo andamento dei titoli minerari. La seduta, partita con il piede sbagliato a causa del pessimo dato relativo all’andamento della bilancia commerciale giapponese, è stata condizionata dalla questione greca. Oggi il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker incontrerà il presidente greco Antonis Samaras per discutere del piano di tagli alla spesa previsto da quest’ultimo e della possibile proroga sul raggiungimento dell’obiettivo sul rapporto deficit/Pil da parte della Grecia. Il mercato, però avrà tempo per interrogarsi sul possibile salvataggio di Atene. Ogni decisione, infatti, come confermato anche dal Commissario europeo agli affari economici e monetari, Olli Rehn, sarà rinviata al rapporto della Troika. Intanto gli spread dei titoli di stato decennali sono tornati a salire. Limitano i danni i decennali italiani che perdono una decina di punti base nei confronti del Bund tedesco. Va peggio ai Bonos e agli OAT francesi, i cui differenziali sono cresciuti rispettivamente del 5% e del 10%.

I bancari limitano le perdite
Piazza affari ha chiuso in rosso con il Ftse Mib a -1% e il Ftse All Share a -1,07%. In ribasso i bancari che comunque limitano le perdite. Le maggiori prese di profitto si sono realizzate sui titoli di Banca Mps e Bpm che hanno segnato rispettivamente -2,18% e -2,02%. Negativo anche il comparto industriale, con Prysmian, Parmalat e Diasorin che hanno registrato le perdite maggiori. In forte rialzo, invece, Finmeccanica che chiude a +2,68% e i titoli legati al settore auto come Fiat e Pirelli che hanno guadagnato rispettivamente il 2,05% e lo 0,62%.

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