L'Europa perde un altro colpo

La Bce ha abbassato ancora le stime di crescita del Pil per il 2012 e il 2013, portandole rispettivamente a -0,3% da -0,2% e a +0,6% da +1%.

Marco Caprotti 09/08/2012 | 10:15
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Le speranze di una prossima soluzione della crisi dell’area euro spingono gli indici della regione. Ma la situazione, dal punto di vista congiunturale, resta difficile. L’indice Msci dell’area nell’ultimo mese ha guadagnato poco più del 6%, grazie soprattutto agli impegni presi dai leader dell’Eurozona di voler aiutare gli stati più in difficoltà. Un'altra spinta è arrivata dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha promesso di fare tutto il possibile per salvare la valuta unica.

Ma è proprio l’istituto monetario a lanciare l’allarme sulla situazione del quadro macro di Eurolandia. L’economia dell’area “resta debole, in un contesto di persistenti tensioni nei mercati finanziari e maggiore incertezza che gravano sul clima di fiducia”, dice l’ultimo Bollettino mensile della Bce. L’ulteriore intensificarsi delle tensioni sui mercati finanziari “potrebbe accentuare i rischi al ribasso sia per la crescita, che per l’inflazione”. Sui prezzi, la Banca centrale ribadisce che le aspettative d’inflazione per l’economia dell’area restano sempre stabili, in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo. Come già previsto in luglio, la stima è di un calo dell’inflazione nel corso del 2012 e di una discesa sotto il 2% nel 2013.

Pil in frenata
Gli economisti della Bce, intanto, hanno abbassato ulteriormente le stime di crescita del Pil del 2012 e del 2013, portandole rispettivamente a -0,3% da -0,2% e a +0,6% da +1%. Per il 2014 gli esperti dell’Eurotower mettono in conto un rimbalzo più corposo rispetto all’anno precedente dell’1,4%. Le aspettative per l’inflazione sono rimaste al 2,3% per quest’anno, mentre sono state riviste in ribasso per quelle del prossimo, all’1,7% dall’1,8%. Nel 2014 l’inflazione si dovrebbe attestare invece sull’1,9%. Quadro in costante peggioramento invece per il mercato del lavoro, con le stime sulla disoccupazione riviste in calo sia per il 2012, sia per il 2013, rispettivamente all’11,2% della popolazione attiva (dall’11% precedente) e all’11,4% (dal 10,9%). La situazione dovrebbe tornare a migliorare solo nel 2014, con il tasso dei senza lavoro, indicato dagli esperti della Bce, al 10,8%.

Salva-stati in azione
I governi dell’Eurozona “devono essere pronti ad attivare l’Efsf/Mes (i fondi salva-Stati, Ndr) nel mercato obbligazionario in caso di circostanze eccezionali nei mercati finanziari e di rischi per la stabilità finanziaria, nel rispetto di condizioni rigorose ed efficaci in conformità con le linee guida stabilite”, continua il Bollettino. L’osservanza degli impegni assunti dai Governi e l’assolvimento del ruolo dei fondi salva-Stati, dice la Bce, rappresentano condizioni necessarie. L’istituto centrale, dal canto suo, “nell’ambito del proprio mandato di mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine e nel rispetto della propria indipendenza nel determinare la politica monetaria, può condurre operazioni di mercato adeguate a conseguire il proprio obiettivo e prenderà in considerazione eventuali altre misure non convenzionali, se necessario, per ripristinare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria”. Nelle prossime settimane l’Eurosistema definirà le modalità adeguate per queste misure.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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