Il tunnel dell'Italia è un po' più buio degli altri

Il Belpaese non riesece a tenere il passo nè con i grandi nè con l'Eurozona. Qualche spiraglio per la fine dell'anno.

Marco Caprotti 05/06/2012 | 10:50
Facebook Twitter LinkedIn

L’Italia non riesce a tenere il passo degli altri stati Europei. È vero che nell’ultimo mese (fino al 4 giugno e calcolato in euro) l’indice Msci del Belpaese ha perso il 6% rispetto al -7% fatto segnare dal più generale paniere Europe. Ma, da inizio anno, il nostro indice è scivolato di oltre il 12%, mentre quello del Vecchio continente è riuscito a contenere la frenata a -2,7%. Del resto, la fotografia che viene scattata dagli organismi internazionali è impietosa. Il Pil dell’Italia nel primo trimestre, secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) è stato il peggiore (-0,8%) tra i Paesi del G7 e al di sotto della media sia dell’Eurozona sia dell’Unione Europea, peraltro entrambe a crescita zero nel periodo gennaio marzo.

Rispetto allo stesso trimestre del 2011, la Penisola ha fatto registrare un Pil in contrazione dell’1,3%. Anche in questo caso si tratta della performance peggiore tra i sette Grandi. Il Pil dell’area Ocse nel primo trimestre 2012 è cresciuto dello 0,4%, un basis point in più rispetto al trimestre precedente, ma “questo totale continua a nascondere percorsi divergenti tra i Paesi membri”, spiega il documento dell’Organizzazione che accompagna i dati. Il Giappone (+1%), la Germania e gli Stati Uniti (+0,5%) hanno fatto registrare una crescita positiva mentre, oltre all’Italia, anche la Gran Bretagna (-0,3%) ha fatto vedere una contrazione. Stabile, invece, la Francia.

Un po' di luce a fine 2012
La conferma delle difficoltà del Belpaese, se mai ce ne fosse stato bisogno, è arrivata anche dalla Banca d’Italia secondo cui il nostro paese rimane in recessione e per uscirne la attende un percorso non breve. L'azione di politica economica, che ha sinora mostrato rapidità e decisione sul contenimento dei conti pubblici, ha spiegato il governatore Ignazio Visco durante le considerazioni finali fatte durante la presentazione dell’ultima relazione dell’istituto centrale, deve continuare con l’attuazione delle riforme strutturali. Il quadro congiunturale, ha aggiunto, è in ulteriore peggioramento: in presenza delle incertezze finanziarie e delle drastiche misure di correzione del bilancio pubblico Bankitalia vede la caduta del Pil 2012 all’1,5%. Sempre che i prossimi scenari non siano “troppo sfavorevoli”. La ripresa potrà intravedersi verso la fine dell’anno con probabilità tanto maggiore quanto più saranno efficaci gli interventi strutturali per migliorare l’utilizzo delle risorse pubbliche e private e quanto più sarà chiara e decisa la coesione Ue.

Dal lato dei conti pubblici, grazie all’azione rapida e decisiva del governo, ha aggiunto Visco, il deficit 2012 sarà al di sotto del 3%. Nel 2013 il deficit strutturale sarà vicino (parole sue) al pareggio e il rapporto fra debito e Pil inizierà a ridursi. Per diminuire il debito occorrerà sostanzialmente utilizzare lo strumento della cessione di asset pubblici. Ma, ha aggiunto, per diminuire la pressione sull’economia occorre ridurre il carico fiscale, attraverso il recupero di evasione e i tagli di spesa che, se selettivi ha detto il numero uno di via Nazionale, possono non ostacolare la crescita.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures