Come investire nel 2012

Evitare gli estremi, avere un po’ di coraggio e diversificare sono un buon mix per cominciare bene l’anno.

Fernando Luque 17/01/2012 | 08:53
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Dove investire nel 2012? Questa è la tradizionale domanda di fine anno, a cui tutti gli analisti desiderano rispondere. Gli investitori sono in attesa con ansia che qualcuno li guidi e indichi loro la via da seguire per ottenere il massimo rendimento possibile nel più breve lasso di tempo. Inoltre si aspettano risposte concrete. Vogliono sapere quale regione, quale paese, quale industria, quale stile  d’investimento otterrà la più forte rivalutazione. Temo di non avere nessuna risposta concreta a queste domande. Ma ho alcuni consigli pratici per gli investitori.

In primo luogo, direi di evitare gli estremi. Sarebbe un errore considerare la costruzione di portafoglio come un gioco da zero o da 100. Il problema non è indovinare il mercato o il segmento di mercato che ha più possibilità di balzare nei prossimi mesi e investirci l’intero portafoglio. Anche se questa raccomandazione potrebbe sembrare banale, ci sono ancora troppi investitori con portafogli concentrati in una sola idea di investimento (emergenti, materie prime, a reddito fisso a breve termine, ecc.)

Il secondo consiglio che darei agli investitori è di avere il coraggio di essere un po’ contrarian, come direbbero gli anglosassoni. Cioè di avere il coraggio di investire, con moderazione naturalmente, in asset class che non hanno al momento il favore del pubblico. Non evitare, per esempio, i fondi azionari con il pretesto che la situazione macroeconomica non è ottimale e c’è il rischio di recessione in Europa e negli Stati Uniti.

Il terzo suggerimento è di non diversificare i propri investimenti solo per classi di attivo, ma anche per tempi di ingresso nel mercato. Non c’è bisogno di investire tutti i propri risparmi in un unico momento. Al contrario, realizzare investimenti regolari e indipendenti dalle performance di mercato offre una gestione dei rischi interessante e necessaria.

Infine, per tornare alla domanda posta all’inizio, la cosa veramente imporntate non è tanto dove investire nell’anno appena cominciato, ma come investire; non solo pensando a quello che si può ottenere nel 2012, ma in futuro, nel medio e lungo termine. È probabile che nei prossimi anni dovremo convivere con un ambiente di rendimenti bassi sia per i titoli azionari che per quelli a reddito fisso (i bassi tassi di interesse e la crescita economica mondiale stagnante sono lì a ricordarcelo) e alta volatilità (a causa del rischio che incombe su alcune regioni particolari come l’Europa).

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Fernando Luque

Fernando Luque  es el Senior Financial Editor de www.morningstar.es

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