La ripresa continua. Lo dicono i bond

Gli investitori non cercano la protezione del reddito fisso. Fed pronta a chiudere il programma di acquisto delle obbligazioni. Dubbi per l'Ue.

Marco Caprotti 31/03/2011 | 10:25
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Non bastano le tensioni nel mondo arabo, il terremoto in Giappone e il rischio inflazione per mettere in pericolo la salute della ripresa mondiale. A dirlo, spiegano gli analisti, è il mercato delle obbligazioni. L’indice Citi di questo asset di investimento nell’ultimo mese (fino al 30 marzo e calcolato in euro) ha perso l’1,92%. Segno, spiegano gli operatori che, nonostante le minacce che arrivano da più parti la fiducia nella ripresa congiunturale globale guidata dagli Stati Uniti è ancora intatta e gli investitori non hanno bisogno di proteggersi con strumenti sicuri come i bond.  

Gli Usa credono nella ripresa
Una conferma in questo senso è arrivata nei giorni scorsi dal presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard. “Se l’economia nel 2011 sarà forte come penso e spero, allora potrebbe essere arrivato il momento di mettere la parola fine alla nostra strategia di aiuto”, ha spiegato durante una conferenza. Il riferimento era al piano di riacquisto di bond americani che dovrebbe terminare a giugno ma che, a questo punto, potrebbe finire prima. La decisione, tuttavia non è scontata. Il President della Fed di Boston e quello di Chicago stanno insistendo perché il programma di aiuti resti operativo per far fronte a una situazione che, a causa dell’alto tasso di disoccupazione e dell’aumento dell’inflazione potrebbe deteriorarsi.

Il mercato, tuttavia, preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. I Treasury sono vicini ai livelli minimi degli ultimi tre mesi, così come è in calo l’indice globale sulle obbligazioni elaborato da Bank of America Merrill Lynch. L’ottimismo degli operatori è alimentato proprio dai dati sulla disoccupazione: il tasso a febbraio è passato dal 9% all’8,9%. Poca roba in termini assoluti, ma un deciso miglioramento se si calcola che, per la prima volta in 22 mesi si registra un valore sotto al nove.

Debito rischioso in Europa
Più complessa la situazione in Europa dove a intervalli regolari gli operatori tornano a preoccuparsi per la situazione del debito di alcuni Paesi dell’Unione. L’argomento è tornato alla ribalta quando l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha annunciato di aver abbassato il giudizio sui bond governativi di Portogallo e Grecia portandoli, rispettivamente a BBB- (il gradino più basso fra gli investment grade) e BB- (tre gradini sotto investment grade). La preoccupazione degli analisti americani è che le nuove regole di salvataggio elaborate dalla Ue possano dare un’eccessiva libertà ai governi nel ripagare i debiti. La situazione è particolarmente critica per il Portogallo. Il presidente del consiglio José Socrates ha presentato le dimissioni dopo che l’opposizione, compatta, ha votato contro l’ennesimo pacchetto di misure di austerità presentate dall’esecutivo. “Il Paese andaluso deve trovare al più presto una soluzione”, spiega una nota di Morningstar. “Nella situazione attuale non si può permettere di pagare i tassi di interesse che il mercato richiede per i suoi bond”. Un aiuto potrebbe arrivare dall’Ue già all’indomani delle elezioni politiche che si dovrebbero tenere all’inizio dell’estate sotto forma di un’iniezione finanziaria da 70 miliardi di euro circa.

Resta da vedere se il programma di aiuti per i Paesi europei a rischio sia la soluzione giusta. “Gli aiuti forniti a Grecia e Irlanda prima e che ora saranno estesi al Portogallo potrebbero non essere la soluzione migliore in un contesto di libero mercato di capitali e di strutturale debolezza della zona Euro”, spiega il report. “Le misure assomigliano molto a quelle utilizzate per l’America latina nel periodo 1982-1989 dal Tesoro Usa e dal Fondo monetario internazionale: aiuti monetari e rigide misure di austerity. L’Europa non può permettersi il lusso di utilizzare sette anni, soprattutto in un momento in cui, a differenza degli anni ’80, i mercati finanziari sono molto più speculativi e pronti a sfruttare la situazione di debolezza della regione”.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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