Le banche fanno festa con i mercati

La ripresa dei listini e le prospettive macro favoriscono il comparto finanziario. Ma non mancano le minacce.

Marco Caprotti 16/02/2011 | 13:38
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I segnali di ripresa economica mondiale stanno facendo bene al comparto bancario. L’indice Msci del settore nell’ultimo mese (fino al 15 febbraio e calcolato in euro) ha guadagnato il 2%, arrivando a sfiorare il +7% da inizio anno.

“Banche ed assicurazioni stanno cavalcando l’andamento dei listini e le speranze di una normalizzazione della situazione congiunturale”, spiega una nota di Morningstar. “Con i listini in crescita i loro portafogli di partecipazioni acquistano valore. La situazione macro, invece, le tranquillizza per quanto riguarda i bond governativi che hanno in cassaforte. Senza contare che, in una situazione di crescita generalizzata, famiglie e imprese sono più inclini a chiedere prestiti e a consumare di più”.

Qualche nube all’orizzonte
In questo quadro, tuttavia, non mancano le nubi. Il comparto bancario, a livello globale potrebbe trovarsi di fronte a nuove pressioni per rinforzare la propria base di capitale e ristrutturare l’attività (negli Stati Uniti, gli istituti di credito stanno già separando il lavoro dello sportello da quello del trading). Nei giorni scorsi il governo spagnolo ha chiesto a tutte le banche iberiche di alzare la quota di capitale accantonato per far fronte ai rischi portandola all’8% degli asset totali. In Inghilterra una commissione scelta dall’esecutivo darà le sue raccomandazioni sulla struttura dei capitali degli istituti di credito di Sua Maestà.

Nel frattempo nei grandi mercati emergenti come Cina e Brasile la concessione di linee di credito sta rallentando dopo l’espansione registrata dal 2009. “Se i tassi di interesse cresceranno ancora in quelle aree, come peraltro è atteso, potremmo assistere a una frenata della richiesta di prestiti e mutui”, continua lo studio. “In generale si può dire che in questo momento i bilanci delle banche sono solidi, ma la situazione potrebbe diventare più difficile nel momento in cui le banche centrali, anche nei Paesi sviluppati, cominceranno ad alzare il costo del denaro”.

Bilanci in crescita
Nel frattempo, gli operatori si concentrano sui numeri dei libri contabili. Fra gli ultimi ci sono quelli del colosso francese Société Générale che, nel quarto trimestre del 2010 ha visto gli utili salire a 874 milioni di euro rispetto ai 221 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Nell’intero esercizio i profitti sono saliti di sei volte, sfiorando i 4 miliardi. Merito, hanno spiegato i vertici della banca, delle attività in Russia e delle poche svalutazioni effettuate. In crescita anche l’olandese ING Groep che, nei tre mesi chiusi a dicembre, ha avuto un utile netto di 433 milioni contro una perdita di 712 milioni dell’ultimo trimestre del 2009. Il risultato, in ogni caso, è stato al di sotto delle attese degli analisti. Il gruppo, intanto, sta andando avanti con le operazioni di quotazione del ramo d’azienda che si occupa di Europa e Asia e di quello Usa previsto per il 2012.

Continua intanto la telenovela di WestLB, la banca tedesca controllata dallo Stato salvata nel pieno della crisi finanziaria che la stava mandando a gambe all’aria. Il gruppo ha annunciato che dividerà le operazioni in quattro segmenti che saranno in seguito venduti o fusi con altre società. L’operazione ha lo scopo di calmare l’Unione europea dopo l’iniezione di 3 miliardi ricevuta dal governo federale due anni fa, che l’Europa ha bollato come “aiuto di Stato”.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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