“La debolezza del biglietto verde, unita alle indecisioni sui tempi di ripresa, sta spingendo gli investitori verso le commodity”, spiega una nota di Morningstar. “Quando la valuta Usa si deprezza, il mercato fa incetta di materie prime denominate in dollari. Nel frattempo, si fa affidamento sulla capacità di protezione dei metalli preziosi”. Nel secondo caso c’è anche da considerare il fattore speculativo. Con l’avvicinarsi delle feste di Natale cresce la domanda di oro e argento. Chi l
i ha in cassaforte, tuttavia, in questo momento è restio a separarsene, con conseguente aumento dei prezzi.
Un sentiero simile è seguito dal petrolio il cui contratto con scadenza a gennaio oggi viene trattato intorno a 77,2 dollari al barile. L’oro nero quest’anno è cresciuto del 73% (nel 2008 aveva fatto segnare -54%). Prima della notizia del possibile fallimento del fondo sovrano di Dubai era arrivato a toccare i 78 dollari. “Il prezzo della materia prima, tuttavia, è destinato a restare molto volatile e dipendente dalle notizie internazionali”, continua il report della banca Aussie.
L’esempio si è avuto giusto ieri: il prezzo del barile si è impennato quando alcuni pirati somali hanno catturato una petroliera che, a pieno carico, si stava dirigendo in America. Ad aggiungere tensione è poi arrivata la notizia del fermo da parte delle autorità iraniane di un natante inglese e del suo equipaggio.
La vitalità del settore trova riscontro anche nella ripresa delle attività di fusione e acquisizione. Nei giorni scorsi Terra Cf Industries è tornata alla carica per acquisire la concorrente Terra Industries. L’operazione, in parte, è finanziata da Morgan Stanley. Segno, spiegano gli operatori, che anche le grandi banche d’affari (le più colpite dalla crisi dei mercati degli ultimi due anni), stanno tornando a lavorare sui mercati. Sempre nei giorni scorsi Denbury Resources ha annunciato l’acquisizione di Encore Company (trivellazioni), in un’operazione valutata più di 4 miliardi di dollari che dovrebbe essere completata entro il primo trimestre del 2010.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.