Via il velo dai prodotti illiquidi

Nuovo documento della Consob. Dopo i danni emersi con la crisi.

Sara Silano 15/07/2009 | 09:19
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Si infittiscono le proposte normative a livello italiano e internazionale per colmare i vuoti legislativi che la crisi ha fatto emergere in tutta la loro gravità. Come ha ricordato il presidente della Consob, Lamberto Cardia, nella relazione annuale alla comunità finanziaria, “Il quadro regolamentare nei principali mercati finanziari si è rivelato non preparato a prevenire e fronteggiare le tensioni indotte dalla crisi e a gestire il fallimento di imprese finanziarie di dimensione transnazionale”. Nonostante l’Italia abbia un sistema normativo piuttosto ampio, Cardia ha più volte ricordato l’importanza di “rafforzare le difese dei piccoli investitori”, anche in ragione del fatto che i prodotti finanziari illiquidi, tra cui le obbligazioni bancarie, rappresentano oltre un terzo del portafog

lio delle famiglie italiane”.

Il 14 luglio, giorno dopo la relazione annuale, l’autorità di vigilanza sulla Borsa ha emanato un documento di consultazione sui prospetti d’offerta o di ammissione alle negoziazioni delle obbligazioni bancarie e più in generale dei prodotti illiquidi, con l’obiettivo di delineare linee-guida per un’adeguata rappresentazione del profilo di rischio/rendimento e dei costi di questi strumenti. In sostanza, si vogliono estendere i requisiti informativi previsti per il settore delle obbligazioni, dei derivati Otc (over the counter) e delle polizze assicurative, eliminando la mancanza di trasparenza informativa che ha permesso agli strutturati di proliferare prima della crisi. Il documento segue quello del 2 marzo scorso riguardante i doveri degli intermediari nella distribuzione di questi strumenti.

Va nella direzione della semplificazione per i clienti, invece, il Kid (Key information document), il prospetto che contiene le informazioni essenziali che l’investitore deve conoscere prima di acquistare un fondo e che sarà uguale in tutt’Europa. Il Cesr, che riunisce le autorità di vigilanza dei Paesi Ue, ha messo in consultazione fino al 4 settembre un documento elaborato dal gruppo di esperti sul risparmio gestito presieduto da Cardia nel quale sono indicati i dati-chiave che dovranno essere riportati (politica di investimento, rischi, costi e rendimenti degli anni precedenti).

Il Comitato ha anche espresso il suo parere in materia di passaporto europeo per le società di gestione, rispondendo a una richiesta della Commissione Ue. L’obiettivo è duplice: aumentare l’integrazione dei mercati e potenziare le misure a tutela degli investitori. In particolare il Cesr ha suggerito alcuni requisiti organizzativi, di gestione dei conflitti d'interesse e regole di condotta delle società di gestione, in linea con i principi indicati dalla direttiva sui servizi finanziari (Mifid). Inoltre, sono previste misure specifiche da adottare nei rapporti tra sgr e banche depositarie quando queste facciano parte di differenti Stati dell'Ue; sistemi di gestione del rischio da parte delle società di gestione e l’istituzione al loro interno di specifiche strutture organizzative in grado di assicurare efficienti meccanismi di controllo e un’adeguata diffusione dei flussi di informazione. Non meno importante è la cooperazione nella vigilanza al fine di assicurare un corretto funzionamento del passaporto europeo.

Ancora il Cesr, entro la fine dell’anno pubblicherà un rapporto in materia di “adeguatezza” degli investimenti proposti dagli intermediari ai clienti, anche alla luce dei problemi emersi con la vicenda Lehman Brothers. In sostanza si tratta di un approfondimento della Mifid. In pratica, il documento distingue tra prodotti “complessi” per i quali il test di appropriatezza va sempre realizzato e “non complessi” per i quali non serve se l’intermediario si limita ad eseguire gli ordini impartiti dal cliente (modalità execution only).

Infine, il 22 giugno lo Iosco, organizzazione internazionale delle “Consob”, ha emanato alcuni principi per regolamentare gli hedge fund, con raccomandazioni per aumentare le informazioni a disposizione di autorità e investitori. L’intervento è in linea con la programmata approvazione di una direttiva europea in materia di fondi non armonizzati e, ha detto Cardia durante l’assemblea annuale, “rappresenta un importante passo verso la condivisione di nuovi standard in un segmento dell’industria per sua natura globale e, sino ad oggi, poco o nulla regolamentato”.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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