Solo nell’ultima settimana gli Stati Uniti hanno messo all’asta quasi 100 miliardi di bond. Le stime parlano di un totale di 2.500 miliardi entro la fine del 2009. Grosse offerte si stanno registrando anche da questa parte dell’Oceano. E la tendenza, spiegano gli analisti, è destinata a durare. “Gli Stati hanno bisogno di finanziarsi per rispondere alla continua debolezza economica”, spiega una nota di Morningstar firmata da Eric Jacobson, analista di prodotti di reddito fisso. “Per questo continueranno ad
emettere titoli di debito”.
A complicare le cose ci si mettono anche le fiammate registrate nelle ultime settimane dai mercati azionari che, tipicamente, rendono meno interessante un investimento in azioni. Il T-bond decennale, ad esempio, ha appena chiuso una delle peggiori performance degli ultimi cinque mesi. La ripresa dei listini asiatici, infatti, sta convincendo sempre più investitori a lasciare un asset sicuro per ricominciare a prendere qualche rischio.
Si tratterebbe, comunque, di una situazione momentanea. Per vedere una ripresa seria del comparto equity, secondo la maggior parte degli investitori bisognerà aspettare almeno l’anno prossimo. Questo significa che i bond potrebbero presto tornare ad essere un asset di garanzia all’interno dei portafogli. Nelle obbligazioni come strumento per mettere una pezza alla crisi crede molto anche la Federal Reserve. Il presidente della Fed di San Francisco Janet Yellen, ad esempio, ha detto che la Banca centrale americana vuole chiedere l’autorizzazione ad emettere propri titoli di debito. In questo modo, ha spiegato, sarebbe più semplice e meno oneroso raccogliere i soldi necessari a sviluppare il piano da mille miliardi di dollari che prevede l’acquisto dalle banche degli asset tossici presenti nei bilanci.
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