Ipo nell’high-tech, rischi e opportunità

Le debuttanti sul segmento tecnologico non sono sempre amate dal mercato. Pinterest e Spotify hanno corso molto e ora sono scambiate a premio, Uber e Lyft hanno valutazioni convenienti dopo gli ultimi ribassi.  

Francesco Lavecchia 17/09/2019 | 16:00
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Alcune stock del settore tecnologico partite con il vento in poppa in Borsa hanno accusato forti perdite negli ultimi mesi e ora sono scambiate a prezzi vantaggiosi. Altre continuano a cavalcare un trend crescente e sono diventate troppo costose.

Le Ipo a premio
Pinterest ha guadagnato quasi il 20% dal suo debutto in Borsa e ora il suo prezzo di mercato è più alto del 21% rispetto al fair value. Il rally del titolo è stato spinto dai buoni risultati macinati nel frattempo dall’azienda: nel secondo trimestre, infatti, i ricavi sono saliti del 62% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alla maggior capacità di monetizzare il traffico degli utenti.

Gli analisti si aspettano una crescita media del 37% nei prossimi cinque anni, il raggiungimento dell’utile d’esercizio a partire dal 2021 e un margine operativo sopra quota 30% nel 2023. In base a queste ipotesi la stima del fair value è pari a 24 dollari (report aggiornato all’1 agosto 2019).  Il social network americano, che permette la condivisione di fotografie, immagini e video, genera i suoi introiti dalla vendita di spazi pubblicitari e si confronta con colossi del web come Google e Facebook. Nonostante questo gli analisti di Morningstar gli riconoscono una posizione di vantaggio all’interno del settore per effetto della sua ampia rete di utenti e della capacità di monetizzare i dati relativi alle preferenze degli stessi. 

Dopo una seconda parte di 2018 molto difficile, in cui il titolo ha toccato il suo punto più basso a quota 104 dollari, Spotify ha guadagnato circa il 15% da inizio anno e ora è scambiato su valori in linea con il fair value di 130 dollari (report aggiornato all’1 agosto 2019). Nel secondo trimestre il fatturato dell’azienda americana leader nel mercato della musica in streaming è salito del 31% rispetto allo scorso anno grazie a un balzo del 30% degli utenti premium. Ma a preoccupare gli analisti sono i mancati progressi in termini di profittabilità della gestione.

“I ricavi medi per utente sono scesi dell’1% rispetto al 2018 e questo conferma la nostra tesi che l’azienda dovrà investire ancora molto in marketing per migliorare questo dato. Ma questo, nel breve periodo, peserà sui margini. Nei prossimi cinque anni ipotizziamo un progresso medio dei ricavi del 25%, ma la gestione inizierà a mostrare segno positivo solo dal 2020 e nei tre esercizi successivi il margine operativo non supererà quota 5%”, dice Ali Mogharabi, analista azionario di Morningstar. 

Le occasioni sono nel ride-sharing
I titoli Uber e Lyft sono andati a braccetto negli ultimi tre mesi cedendo il 25% della loro capitalizzazione di mercato e ora sono scambiati a un tasso di sconto rispettivamente del 40% e del 35%. Le due società sono numero uno e due nel settore del ride-sharing ma, nonostante la forte crescita dei ricavi trainata da un mercato in forte espansione, sull’umore del mercato pesano i mancati progressi in termini di profittabilità della gestione.

“Da qui al 2028 ci aspettiamo per Uber un progresso medio del 19% dei ricavi, ma gli investitori devono essere molto pazienti con questo titolo, le cui quotazioni saranno molto condizionate dai numeri su fatturato e dai margini di profitto. Le nostre previsioni indicano che l’azienda inizierà ad avere una gestione in utile del business a partire dal 2024 e da lì in poi ipotizziamo un’accelerazione dei margini di profitto per effetto delle maggiori economie di scala e delle sinergie tra i diversi segmenti di attività. La nostro stima del fair value è pari a 58 dollari e vale a Uber un rating Morningstar di 4 stelle”, dice Mogharabi (report aggiornato all’8 agosto). 

I numeri di Lyft nei primi due trimestri dell’anno sono stati positivi e superiori al consensus del mercato sia in termini di fatturato che di risultato netto. Nel secondo quarter, in particolare, i ricavi sono cresciuti del 72% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e le perdite sono state inferiori alle aspettative grazie al taglio dei costi del marketing.

“Nei prossimi cinque anni prevediamo una progresso medio dei ricavi del 29% per effetto dell’espansione dell’azienda in nuovi mercati e dell’acquisizione di nuovi utenti. Sul fronte della gestione operativa, ci aspettiamo che Lyft sia in grado di generare utili a partire dal 2023 e che il margine Ebit salga progressivamente fino a toccare quota 19% nel 2028. In base a queste ipotesi la stima del fair value è pari a 72 dollari”, dice Mogharabi (report aggiornato al 7 agosto 2019).

 

 

 

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Lyft Inc Class A16,71 USD-3,47Rating
Pinterest Inc Class A32,91 USD0,43Rating
Spotify Technology SA289,20 USD-1,49Rating
Uber Technologies Inc71,30 USD-0,89Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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