La Germania dà un’altra spallata all’Europa

I dati negativi sull’andamento tedesco hanno dato nuove preoccupazioni agli investitori che già stavano facendo i conti con il caos dell’uscita del Regno Unito dall’Ue e con la crisi politica italiana.

Marco Caprotti 29/08/2019 | 12:23
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Fra Brexit, crisi politica italiana e paura di un rallentamento economico globale, l’Europa ha avuto un bel po’ di grattacapi a cui far fronte nei mesi scorsi. Tutti questi elementi hanno influenzato anche le ultime settimane con un fattore in più: il rallentamento della Germania che condiziona in maniera particolare il sentiment degli investitori, considerando il ruolo di locomotiva della regione che ha il paese. L’economia tedesca si è contratta dello 0,1% nel trimestre che va da aprile a giugno del 2019 (fonte: Eurostat). È la seconda volta che succede nel giro di un anno: nel terzo trimestre del 2018 si era già contratta dello 0,2%. Il dato sul Pil è solo l’ultimo di una serie di notizie piuttosto allarmanti. Da tempo, l’economia della Germania manda segnali di crisi, dovuta soprattutto ai problemi del settore dell’auto e a una stagnazione nelle esportazioni. Il rallentamento, tra l’altro, ha influenzato l’intera economia dell’Unione europea, che è cresciuta solo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (Eurostat), che invece aveva registrato un incremento dello 0,5%.

Caos Brexit
A Londra, intanto, il premier Boris Johnson ha strappato alla Regina il via libera alla sospensione dei lavori di Westminster per cinque settimane (a partire dal 9 settembre), in modo da ridurre ai minimi termini gli spazi residui a disposizione dei deputati ostili a un divorzio hard per frenare la corsa del governo di Sua Maestà verso un’uscita dall'Ue alla scadenza tassativa della proroga del 31 ottobre. La mossa del premier Tory ha riacceso anche le paure della finanza, certificate dai nuovi scivoloni della sterlina. Discese che, peraltro, dal punto di vista degli investitori potrebbero portare a una ondata di acquisizioni su alcune aziende UK.

Per quanto riguarda l’Italia, gli investitori restano alla finestra in attesa di vedere come sarà composto il nuovo governo dopo il secondo incarico dato dal Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, a Giuseppe Conte.

Giù le Borse e i fondi
Il riflesso sugli indici di Borsa è stato inevitabile. Il paniere Morningstar Europe in un mese (fino al 28 agosto e calcolato in euro) ha perso il 4,5%, portando a +12,8% la performance da inizio anno e rendendo più difficile la strada per recuperare il -10,9% perso nel 2018.

Indice Morningstar Europe
Grafico Europe

Dati in euro aggiornati al 28 agosto 2019
Fonte: Morningstar Direct

Lo stato di incertezza in cui versa la regione ha pesato sugli investimenti, come mostra la tabella sotto in cui è riportato l’andamento delle diverse categorie in cui sono suddivisi i fondi che investono nell’equity del Vecchio continente.

Categorie Europa

Fra gli investitori, intanto, continua a regnare la preoccupazione. “Ci vorrà del tempo prima che i pieni effetti della Brexit diventino chiari”, spiega Frédéric Jeanmaire, European equities portfolio manager di Columbia Threadneedle Investments. “Lo stesso vale per la situazione politica italiana, dove si sono viste delle criticità con Bruxelles sul vincolo di bilancio. Altri rischi sono rappresentati sicuramente dalle tensioni con la Russia, la minaccia di una guerra commerciale globale e una crescita mondiale più lenta, mentre la congiuntura cinese rallenta e gli Stati Uniti si avvicinano alla fine del ciclo economico”.

Per altre analisi sull’andamento dell’Europa, guarda la sezione dedicata sul nuovo sito Morningstar.it.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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