L’auto offre delle occasioni in Borsa?

Il 2019, dicono gli analisti di Morningstar, produrrà dati peggiori rispetto al 2018. Ma le aziende delle quattroruote saranno comunque in grado di dare rendimento.

Marco Caprotti 18/06/2019 | 10:52
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L’auto soffre. Ma, dicono gli analisti di Morningstar, nonostante uno scenario formato da vendite fiacche, accuse di frode fiscale, scandali sulle emissioni inquinanti, guerre dei dazi e rischi geopolitici, ci sono lo stesso delle occasioni di acquisto. “Ci aspettiamo che la domanda di veicoli leggeri quest’anno possa restare fiacca o ridursi”, dice Richard Hilgert, analista di Morningstar.

Grafico: la domanda di auto nelle diverse regioni
Autografico



I numeri e i grafici, tuttavia, da soli non spiegano le dinamiche delle singole regioni.

Usa ed Europa
Sotto la lente ci sono Stati Uniti e Europa, due dei maggiori mercati per le quattroruote. In Usa la domanda è attesa stabile o in leggero calo nel 2019. “Attualmente i livelli delle vendite sono robusti anche se non danno segnali di una forte crescita”, spiega Hilgert secondo cui, però, bisogna tenere conto di alcuni elementi come il calo della disoccupazione, la facilità di accesso al credito e la mancanza di una bolla speculativa sui prestiti (tipo quella che si era vista con i subprime legati alle case che hanno fatto scoppiare la crisi del 2007). “I dati di IHS Market, inoltre, nel 2016 dicevano che circa il 23% del parco auto americano era, mediamente, vecchio di 16 anni”, dice Hilgert. “Non è improbabile che i mezzi più anziani vengano sostituiti con auto dotate di tecnologia all’avanguardia e nuovi sistemi di sicurezza”.

Nel Vecchio continente la situazione non è molto diversa con le previsioni di Morningstar sulle vendite che si muovono in una forchetta compresa fra +1% e -1%. Da questa parte dell’Atlantico, tuttavia, le previsioni potrebbero essere scombinate  da Brexit. “Il nostro scenario peggiore prevede una recessione che porterebbe a un calo del 35% della domanda di veicoli leggeri nel Regno Unito e una discesa del 20% complessivo nei 27 stati membri dell’Unione europea”, dice l’analista. “Al momento, nonostante la possibilità di un no-deal Brexit, il mercato del lavoro europeo resta in salute”.

Il resto del mondo
Il quadro nel resto del mondo è più variegato. In base alle previsioni di Morningstar la domanda in Cina dovrebbe scendere fra l’1 e il 3%. In Giappone, invece, dovrebbe salire fra l’1 e il 3%. “Questo grazie agli acquisti che verranno effettuati prima dell’aumento della tassa sui consumi attesa per ottobre 2019”, spiega l’analista. L’India ha avuto un incremento delle richieste dell’8,3% nel 2018 grazie alle riforme fiscali e finanziarie introdotte nel 2017. “Tuttavia, una politica monetaria meno accomodante nel corso di quest’anno, porterà a una crescita della domanda più contenuta che prevediamo fra il 6 e l’8%, dice Hilgert. Il Brasile ha registrato un aumento delle nuove immatricolazioni del 13,7% nel corso del 2018 grazie alle riforme del mercato del lavoro a una politica monetaria favorevole. “Nel 2019, invece, le tensioni politiche e una riforma delle pensioni poco popolare potrebbero essere un rischio per la crescita”, dice l’analista. In Russia l’aumento atteso è compreso fra il 6% e l’8% nel 2019 nonostante le sanzioni economiche e il calo del prezzo del petrolio.

“Queste previsioni ci portano a concludere che, in generale, le società auto nel 2019 potrebbero generare soldi profitti e rendimenti per gli investitori, anche se più bassi rispetto al 2018”, dice Hilgert.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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