La frontiera tenta la rimonta?

Dopo una lunga fase di ribasso, i fondi dedicati ai mercati non ancora emergenti vanno in territorio positivo. I gestori, intanto, guardano cosa accade in Asia.

Marco Caprotti 05/12/2018 | 14:58
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I mercati di frontiera provano a svegliarsi mentre gli investitori cercano opportunità dimenticate all’interno dei paesi che fanno parte dell’asset class. La categoria Morningstar che raccoglie i fondi che puntano sui mercati non ancora emergenti nell’ultimo mese (fino al 2 dicembre e calcolata in euro) ha guadagnato lo 0,98%, portando la performance da inizio anno a -10,3%.

Andamento categoria Morningstar Azionari Globali Frontiera

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Dati in euro aggiornati al 3 dicembre 2018
Fonte: Morningstar Direct

Asia sotto la lente
Nel frattempo gli investitori guardano cosa sta accadendo in Asia, una delle regioni che ha sofferto di più la fase di debolezza dei frontier e degli emerging market. “La regione, in questo senso, è un terreno fertile per gli investitori a lungo termine”, spiega Sid Choraria, Portfolio Manager di Amiral Gestion

Tra i più promettenti mercati di frontiera asiatici, secondo il gestore, c’è il  Vietnam. “Il paese ha una forte crescita demografica, l'età media è inferiore ai 30 anni e la maggior parte dei 90 milioni di abitanti sono imprenditori”, spiega il manager. “Riteniamo che il Vietnam sarà un beneficiario della guerra commerciale Usa-Cina nel medio-lungo termine, in quanto è attualmente il paese Asean nella posizione migliore per esplorare la delocalizzazione della produzione fuori dalla Cina”. Il mercato del Vietnam ha corretto di circa il 25% (in dollari) rispetto al picco di aprile, ma è stato il mercato più performante dell'Asean nel 2017, con un paniere che si è apprezzato del 48%.

Un altro paese sotto la lente è l’Indonesia. La capitalizzazione di mercato totale è di 420 miliardi di dollari. “Il paese ha un’enorme potenziale per i consumi, le società finanziarie e di infrastrutture”, dice il gestore. In termini di performance del mercato azionario, l'indice in Indonesia è sceso del 13% rispetto al picco di febbraio, insieme ad un deprezzamento dell'11% della valuta. Il deprezzamento è stato trainato dal disavanzo delle partite correnti del paese (in aumento a causa del continuo aumento del prezzo del petrolio) e dal deflusso di capitali esteri verso gli Stati Uniti a causa dell'aumento dei tassi Usa.

Nel radar del gestore c’è anche il Bangladesh. “Il paese ha un Pil di 250 miliardi di dollari con una popolazione di oltre 165 milioni di persone”, spiega il manager. Il mercato è sceso del 17%. Il sentiment rimane moderato a causa delle prossime elezioni, con  gli investitori che preferiscono stare alla finestra. Una novità di settembre è stata l’aumento dei salari minimi per i lavoratori dell'industria tessile e dell'abbigliamento, il principale comparto per le esportazioni del paese. “Ha inoltre introdotto riduzioni fiscali per le banche quotate in borsa, abbasando le aliquote dell'imposta sulle società, ma ha aggiunto un tetto massimo ai margini di spread degli interessi delle banche”.

Attenzione anche al Pakistan. Ha un’economia con un Pil di 305 miliardi di dollari, con una popolazione di quasi 200 milioni. Il mercato è in calo dell'11% rispetto al picco di aprile, mentre la valuta si è deprezzata di quasi il 20%, dato che le preoccupazioni macroeconomiche sono ancora al centro della scena. “Il governo ha annunciato misure per controllare l'aumento del deficit fiscale attraverso l'aumento dei prezzi del gas naturale”, dice il manager. “Ha anche annunciato che andrà al Fmi per un prestito che aiuti a ridurre l'ampio deficit delle partite correnti e le basse riserve valutarie. In caso di successo, questo potrebbe dare al paese la possibilità di riformare i propri settori di potere, arrestare il deprezzamento della valuta e aumentare i tassi di interesse”

L’ultimo paese sotto la lente è lo Sri Lanka, con un Pil di 87 miliardi di dollari, intorno a quello che era il Vietnam 10 anni fa. “La capitalizzazione di mercato è di poco più di 20 miliardi di dollari”, dice il gestore. “La valuta si è deprezzata dell’11% da inizio anno, con un forte calo a settembre a seguito di alcune pubblicazioni sulla salute dell'economia del paese e a causa dell'aumento dei tassi americani e del rafforzamento del dollaro Usa”. Il mercato ha inoltre registrato un calo del 7% a causa dei timori di contagio da parte dei mercati emergenti e di sconvolgimenti politici nell’area.

I fondi
Nella tabella sotto sono elencati i fondi della categoria Morningstar Global Frontier Market equity disponibili per la clientela retail in Italia con l’esposizione netta dei portafogli ai cinque mercati asiatici.

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L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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