Fondi, più opzioni per diversificare

PORTAFOGLI ROBUSTI. Abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione tra le principali categorie Morningstar a uno, tre e cinque anni, aggiornati a fine settembre.

Valerio Baselli 10/10/2018 | 10:14
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La nozione secondo cui un portafoglio composto da azioni e obbligazioni abbassi il grado di rischio sta recuperando molta della sua forza. Infatti, dopo un periodo in cui i diversi asset di investimento hanno sensibilmente aumentato il grado di correlazione tra loro (spesso anche investimenti che a priori hanno poco in comune si muovevano nella stessa direzione), il 2018 ha segnato una svolta.

Guardando le tabelle sottostanti si nota come le categorie Morningstar, azionarie e obbligazionarie, abbiano sensibilmente diminuito la correlazione tra loro nel corso degli ultimi 12 mesi, arrivando in diversi casi in territorio negativo.

È il caso, in particolare, dei fondi esposti ai titoli di Stato europei, che segnano a un anno praticamente solo correlazioni negative o nulle (l’unica eccezione è lo 0,93 con i bond indicizzati all’inflazione in euro). A cinque anni, invece, i tassi di correlazione di questa categoria con le altre erano tutti positivi. Spicca in questo senso la relazione con i fondi azionari Usa a grande capitalizzazione blend, passata da 0,18 a -0,61 nello stesso periodo.

La tendenza, comunque, è generale: anche i fondi azionari dell’America latina o dell’Europa emergente sono diventati un’importante fonte di diversificazione negli ultimi 12 mesi.

Calcolare il coefficiente di correlazione del proprio portafoglio è un esercizio piuttosto complesso. Per avere un’idea di ordine generale, che comunque può già essere molto utile a evitare eventuali sovrapposizioni, abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione delle 15 principali categorie Morningstar, a uno, tre e cinque anni, aggiornati al 30 settembre 2018.

Per interpretare le tabelle, che verranno aggiornate trimestralmente, si possono seguire i colori: più la casella tende al verde, più la correlazione sarà elevata; al contrario, più la casella tende al rosso, più il coefficente sarà negativo.

Anche solo visivamente, si nota come i colori tendenti al bianco e al rosso siano diventati dominanti, a riprova del fatto che la correlazione tra le varie classi di attivi è diminuita nel corso dell’anno passato.

Le categorie oggetto dell’analisi sono le seguenti (i numeri corrispondono a quelli che appaiono nelle tabelle):

 

  1. Obbligazionari Corporate EUR
  2. Obbligazionari Diversificati EUR
  3. Obbligazionari Governativi EUR
  4. Obbligazionari High Yield EUR
  5. Obbligazionari Inflation-Linked EUR
  6. Obbligazionari Flessibili EUR
  7. Obbligazionari Diversificati USD
  8. Obbligazionari Paesi Emergenti
  9. Azionari Europa Large Cap Blend
  10. Azionari Area Euro Large Cap
  11. Azionari Giappone Large Cap
  12. Azionari USA Large Cap Blend
  13. Azionari Asia-Pacifico ex. Giappone
  14. Azionari America Latina
  15. Azionari Europa Emergente

 

Corr Cat 1anno 09 18

Corr Cat 3anno 09 18

Corr Cat 5anno 09 18 
Fonte: Morningstar Direct

Il coefficiente di correlazione misura in che modo la performance di uno strumento influenza l’andamento di un altro: varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna correlazione tra i due fondi. Un coefficiente pari a 1 segnala che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due strumenti si muovono assieme: se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%.

L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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