Perché soffrono gli emergenti

La guerra dei dazi con gli Usa è solo uno dei problemi che stanno affossando i titoli dei paesi in via di sviluppo. Il mercato ha generalizzato crisi che riguardano singoli stati. Ma nel lungo periodo, dicono da MIM, la qualità degli emerging sarà premiata.

Marco Caprotti 28/09/2018 | 15:20
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I mercati emergenti soffrono. E non è solo colpa delle politiche doganali degli Usa. L’indice Morningstar EM in un mese (fino al 27 settembre e in euro) ha perso l’1,5%, portando a -5% circa la performance da inizio anno.

Indice Morningstar EM
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Dati in euro aggiornati al 27 settembre 2018
Fonte: Morningstar Direct

La categoria Morningstar dedicata ai fondi che investono nell’azionario dei paesi in via di sviluppo in quattro settimane si è lasciata per strada l’1,3%, mentre da gennaio ha segnato -7,4%. “I mercati emergenti sono stati puniti nella loro interezza, senza alcuna considerazione per le storie locali”, spiega Dan Kemp, Chief Investment Officer Emea di Morningstar Investment Management (MIM). “L’atteggiamento di risk off dei mercati sicuramente è stato esasperato dall’escalation nella guerra commerciale con gli Stati Uniti iniziata con il rialzo dei dazi sulle importazioni. Ma gli investitori hanno poi generalizzato le preoccupazioni legate alle crisi di singoli paesi come Turchia, Argentina e Venezuela”.

Emerging vs Usa
Secondo il Cio di MIM, invece, l’approccio a questo asset di investimento dovrebbe essere più ragionato. “Bisognerebbe fermarsi un attimo a pensare”, spiega. “Molti dei paesi in crescita stanno registrando un rapido aumento dei profitti aziendali. Nonostante questo le valutazioni dei titoli stanno precipitando. In contrasto c’è il crescente ottimismo riguardo gli asset Usa legato, anche qui, a una crescita dei profitti societari. Restare concentrati sulle prospettive di lungo termine ci porta a pensare che il mercato alla fine riconoscerà il potenziale degli emerging, dove ci sono società di qualità a prezzi interessanti, e i pericoli dei segmenti che hanno valutazioni troppo alte, come l’azionario Usa”.

Un Gold per la qualità
La ricerca di aziende di qualità fra gli emergenti, secondo gli analisti di Morningstar è il carattere distitivo di Comgest Growth Emerging Markets EUR R Acc (Gold). “La filosofia di investimento alla base di questo fondo è chiaramente diretta verso azioni growth di qualità”, spiega Mathieu Caquineau in un report del 18 settembre 2018. “Il portafoglio è costruito in maniera bottom up. Il primo passo del processo di investimento è quello di identificare società con i bilanci in salute, che abbiano posizioni di mercato dominanti e alti profitti a prescindere dalla fase del ciclo. Per questo motivo settori come le banche sono esclusi dall’universo di investimento. Le società vengono analizzate seguendo un rigoroso processo di valutazione che comprende visite alle aziende e ai concorrenti. A quel punto i gestori individuano i valori a cui acquistare. L’orizzonte di temporale è di lungo periodo (da tre a cinque anni) e questo riduce il turnover di portafoglio e i costi di transazione. Questo sistema lascia poche possibilità di seguire il benchmark. Il portafoglio si concentra su circa 40 nomi e mostra forti concentrazioni regionali e settoriali. Spesso ha una posizione contrarian”.

L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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