Fondi, la raccolta tira il freno a mano

Nel mese di agosto l’industria europea del risparmio gestito registra flussi netti in entrata per soli 750 milioni di euro (monetari esclusi). Particolarmente colpiti i prodotti obbligazionari. Bilancio positivo per i passivi.

Valerio Baselli 27/09/2018 | 15:20
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La raccolta netta dei fondi domiciliati in Europa è passata dai 13,4 miliardi di euro di luglio ai 750 milioni di agosto. Gli investitori hanno abbandonato in massa i prodotti a reddito fisso (3,8 miliardi di riscatti netti nel mese), ritornando così al sell-off già visto a maggio e a giugno. In particolare, le categorie obbligazionarie emergenti sono state le più colpite.

I fondi azionari hanno chiuso il mese in terreno positivo per un soffio, incassando 530 milioni di euro. In linea con la tendenza che si vista per gran parte dell'anno, i fondi azionari statunitensi, i globali di tipo growth e quelli esposti al settore della tecnologia, sono stati nuovamente ricercati dagli investitori, mentre gli azionari giapponesi ed europei hanno continuato la loro emorragia.

Le strategie alternative hanno registrato vendite nette positive anche se, con 450 milioni di euro incassati, agosto è il secondo peggior mese per questi prodotti simili agli hedge fund dal dicembre 2011. Le due categorie principali, i fondi multistrategy e di debito long-short, hanno continuato a segnare deflussi netti solo compensati dagli afflussi verso i fondi azionari long-short statunitensi e fondi macro globali.

I prodotti esposti alle materie prime hanno continuato a perdere denaro in agosto, (675 milioni di euro di riscatti) segnando così il secondo mese consecutivo in negativo. I fondi di panieri diversificati di commodity hanno di nuovo registrato i maggiori deflussi. I metalli preziosi, al contrario, hanno registrato afflussi netti per la prima volta da maggio.

Il patrimonio totale investito in fondi domiciliati in Europa a lungo termine ammonta a 8,66 mila miliardi di euro al 31 agosto, in discesa dai 8,67 mila miliardi al 31 luglio. Il patrimonio gestito investito in fondi monetari è sceso a 1,173 migliaia miliardi di euro da 1,176 migliaia di miliardi del mese precedente.

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Attivi Vs. Passivi
La tendenza vista nel mese di agosto è la stessa che il mercato conosce da diverso tempo: la crescita dei fondi indicizzati (quotati e non) prosegue, mentre i comparti obbligazionari e azionari gestiti attivamente continuano ad attrarre meno capitali o, come in questo caso, segnare deflussi netti. Contrariamente agli anni passati, invece, la richiesta di fondi passivi bilanciati e alternativi è diminuita.

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Le categorie che hanno raccolto di più (e di meno)
A livello di singoli gruppi, la categoria Azionari Usa large cap blend è quella che ha segnato la maggiore raccolta netta del mese, riflettendo probabilmente l’ottimismo degli investitori riguardo le prospettive di crescita economica degli Stati Uniti. Nonostante i flussi positivi verso la componente attiva, gli investitori hanno privilegiato i prodotti passivi: il Vanguard S&P 500 ETF ha raccolto da solo quasi il 40% dell’intera categoria.

I fondi esposti al settore sanitario si sono piazzati al secondo posto, con oltre 1,5 miliardi di nuove sottoscrizioni. Gli investitori azionari che cercano protezione dalle guerre commerciali, dalle crisi dei mercati emergenti e dal rallentamento dell'economia europea sembrano quindi rivolgersi a quei settori difensivi solitamente richiesti in tempi burrascosi. Ma c'è di più. Come evidenzia Karen Anderson, analista azionaria di Morningstar, “il miglioramento dei processi di produzione aiuterà le aziende del comparto a mantenere alta la redditività del capitale. Mediamente stimiamo che il gross margin dei farmaceutici rimanga stabilmente attorno al 76% nei prossimi cinque anni, sostenuto sia dalla maggior efficienza operativa che dall’elevata profittabilità di alcune nuove terapie, il cui margine lordo supera il 90%”.

I fondi di bond diversificati a breve termine emessi in sterline, dal canto loro, hanno raccolto 1,4 miliardi di euro. Lo scorso 2 agosto, la Banca d'Inghilterra ha alzato i tassi di interesse allo 0,75% dallo 0,50%. Il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha dichiarato che ci saranno ulteriori graduali aumenti dei tassi. Gli investitori del Regno Unito stanno quindi cercando di limitare l'esposizione a possibili futuri rialzi accorciando la duration dei loro portafogli a reddito fisso.

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Gli investitori, invece, continuano ad allontanarsi dai prodotti azionari Giappone. Con oltre 1,4 miliardi di euro persi per strada, agosto ha segnato il sesto mese consecutivo di deflussi netti. Gli investitori stanno probabilmente scontando il rischio politico, poiché il sostegno pubblico al primo ministro Shinzo Abe è ai minimi storici a seguito degli scandali della sua amministrazione gravata da sospetti di clientelismo.

I fondi obbligazionari globali dei mercati emergenti sono stati la seconda categoria più impopolare, il che non sorprende date le crescenti crisi valutarie in paesi come la Turchia e l'Argentina, nonostante questi comparti investino in emissioni in valuta forte. All'interno della categoria, l’iShares Emerging Markets Government Bond Index Fund, che ha un Morningstar Analyst Rating pari a Silver, ha perso 578 milioni di euro.

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Le società di gestione*
Guardando alle Sgr, Allianz Global Investors è in cima alla lista in termini di afflussi all'interno dello spettro attivo, grazie soprattutto alle forti vendite dei suoi fondi bilanciati moderati (1,9 miliardi di euro), sostanzialmente tutti attribuibili al fondo di punta Allianz Income and Growth.

Sul lato deflussi, GAM ha registrato i maggiori riscatti all'interno dell’universo dei fondi attivi (2,3 miliardi di euro). Particolarmente colpiti i fondi a reddito fisso dell’asset manager svizzero. Ciò non sorprende, alla luce della sospensione del gestore “star” Tim Haywood a fine luglio, a seguito di un'indagine interna. Secondo un documento pubblicato sul sito web del gruppo, Haywood, responsabile della strategia obbligazionaria absolute return da 11,1 miliardi di dollari, avrebbe violato la policy aziendale per quanto riguarda la ricezione dei regali dall’esterno, la fruizione di contenuti di intrattenimento e la compliance interna, oltre ad aver firmato alcuni contratti da solo, nonostante avesse bisogno di una controfirma. Successivamente, GAM ha bloccato gli investitori dal riscattare il capitale detenuto nella gamma dei fondi interessati, per poi decidere di liquidarli in settembre.

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Per scaricare il report completo Morningstar Direct Asset Flows Commentary: Europe, clicca qui.

L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

*Nel report relativo ai flussi di luglio 2018, abbiamo scritto che “l’olandese NN Investment Partners è in cima alla lista in termini di afflussi all'interno dello spettro attivo, grazie soprattutto alla sua offerta di fondi obbligazionari a breve termine in euro, i quali hanno raccolto nel mese più di 1,5 miliardi di euro”. Si tratta di cifre errate dovute a un errore da parte di un fornitore di dati terzo. Ciò ha portato a dei numeri “gonfiati”. Nella realtà, NN IP ha raccolto nel mese di luglio circa 597 milioni di euro netti, 595 dei quali verso i suoi fondi a gestione attiva e due milioni verso i suoi fondi indicizzati.   

Le cifre di questo rapporto sono state compilate il 25 luglio 2018. Sono stati inclusi circa 31.000 fondi aperti ed ETF che Morningstar registra da oltre 1.750 società di fondi in più di 35 domicili.
Si noti che la metodologia attuale di Morningstar potrebbe non includere gli afflussi nel periodo di sottoscrizione iniziale dei cosiddetti “fondi a finestra” nella stima dei flussi netti. Clicca qui per scaricare la metodologia.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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