L’Europa emergente è pronta al salto

L’area potrebbe presto diventare più ricca della zona sviluppata. Aumentano gli investimenti stranieri e la trasparenza delle aziende.

Marco Caprotti 13/06/2018 | 11:33
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L’Europa emergente si prepara a sorpassare quella developed. Secondo un report della Banca mondiale entro il 2025 paesi della parte est della regione come Romania, Polonia e Ungheria saranno più ricchi, ad esempio, dell’Italia. “Si tratta di una crescita che può contare su due elementi”, spiega Emma Wall, Senior international editor di Morningstar. “C’è un aumento dei salari delle famiglie e si registra un incremento della ricchezza prodotta dagli investimenti finanziari. Il tutto accade in paesi dove le società stanno diventando sempre più trasparenti e dove si sta facilitando l’arrivo di capitali stranieri”.

Dal punto di vista delle performance i fondi specializzati sull’Est europa stanno facendo un po’ di fatica. La categoria Morningstar che raccoglie gli strumenti che investono sull’area da inizio anno ha perso il 5,6% (in euro) dopo il +7,2% fatto segnare nel 2017. L’indice Morningtar Europe emergeing equity da gennaio (fino all’11 giugno e calcolato in euro) è sceso di quasi il 7%.

Indice Morningstar Emerging Europe equity da inizio anno
emerger

Dati in euro aggiornati all'11 giugno 2018
Fonte: Morningstar Direct

Un Bronze per l’Europa emergente
Tra i fondi della categoria che hanno un analyst rating quello che si è comportato meglio è stato BlackRock Global Funds - Emerging Europe Fund (Bronze. Morningstar rating: 4 stelle). “Il processo abbina ricerca top-down e bottom-up”, spiega Lena Tsymbaluk, fund analyst di Morningstar in un report del 27 settembre 2017. “Con l’input degli economisti Gordon Fraser e Denis Kalugin, il gestore Sam Vecht decide l’allocazione geografica in riunioni settimanali nelle quali si valuta il peso relativo di ciascun paese in base ai suoi fattori macro. La valutazione macro prevale quando l’outlook è negativo. Questo processo si compone di tre parti: un’analisi politica, una macroeconomica e la valutazione del mercato di un paese. Stabilito il peso dei vari stati, il team individua le stock con opportunità di crescita prestando attenzione all’andamento dei cash flow, che ritiene siano il vero driver delle quotazioni azionarie. Si cerca di individuare società in grado di tradurre la crescita dei ricavi top-line in flussi di cassa, investendo in quelle il cui valore è sottovalutato dal mercato. Gli analisti sviluppano modelli finanziari concentrandosi sui dati finanziari della società (e in particolare i flussi di cassa), piuttosto che affidarsi alla ricerca esterna. Sono preferite le aziende che finanziano la propria crescita senza appesantire di debiti i bilanci. La valutazione dei titoli deve essere interessante in base ai multipli come Price/Book, Price/Earnigs e ROE. Il team cerca di evitare l'allineamento con il consenso di mercato, adottando un approccio leggermente contrarian”. (Analisi completa qui)

L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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