Il Barometro di Piazza Affari

I forti ribassi registrati a maggio colpiscono quasi tutte le industrie e i segmenti di capitalizzazione. Si salvano solo i consumer e i titoli del comparto salute. Le valutazioni più interessanti sono nel segmento Large-Value e tra le azioni del settore finanza, utility e telecom.

Francesco Lavecchia 05/06/2018 | 12:10
Facebook Twitter LinkedIn

Nel maggio nero di Piazza Affari si salvano solo i consumer e i titoli del comparto salute. Lo scorso mese l’indice Morningstar Italy ha ceduto il 10% e quasi nessun settore è stato risparmiato dalle vendite. Il Morningstar Market Barometer mostra come le perdite maggiori siano state tra le azioni Value, mentre il segmento Growth (fatta eccezione per le stock di piccola capitalizzazione) è riuscito a limitare i danni grazie alla buona intonazione dei settori beni di consumo ed healthcare.

Banche e utility affossano i Mid-Value
La performance peggiore è stata registrata dai titoli Mid-Value (-9,7% in euro), seguiti a breve distanza dalle azioni Large-Value e Large-Blend che hanno ceduto rispettivamente il 9,1% e l’8,7%. I tre segmenti di mercato hanno sofferto la cattiva intonazione dei settori maggiormente rappresentativi della loro capitalizzazione di Borsa come finanza e utility. La fase di grande incertezza politica delle ultime due settimane ha fatto lievitare il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e Bund tedeschi sopra quota 300 punti base facendo franare le quotazioni dei gruppi finanziari che sono i soggetti maggiormente esposti al rischio di un loro deprezzamento. Così le perdite di Banco BPM, Anima Holding, Gruppo Unipol e BPer Banca (rispettivamente pari -26,4%, -18,46%, -14% e -12%) hanno affossato i Mid-Value. I passivi di Unicredit, Assicurazioni Generali e Poste Italiane hanno avuto lo stesso effetto sul segmento Large-Value e quelli di Intesa Sanpaolo e Mediobanca hanno penalizzato i Large-Blend. Molto negativo anche l’effetto prodotto dai sell-off delle utility Hera e Italgas sui Mid-Value e di Snam e Terna sui Large-Value.

A salvarsi dall’ondata di vendite sono state solo le azioni di larga e media capitalizzazione con stile Growth, spinte dall’andamento controcorrente dei settori beni di consumo (in particolare dei titoli del lusso) e salute. Il +2,9% realizzato da Luxottica ha spinto il segmento Large-Growth, mentre le buone performance di Moncler, Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli (+25% dopo i risultati del primo trimestre), tra le stock del luxury, e quelle di Diasorin e Recordati nell’healthcare hanno aiutato il segmento Mid-Growth ad ammortizzare i passivi registrati da Banca Generali, FinecoBank e Banca Ifis realizzando un guadagno dello 0,9%.

Negli ultimi 12 mesi, però, i titoli a larga capitalizzazione continuano a sovraperformare la media. I segmenti Large-Value (+19%) e Large Blend (+14%) battono la concorrenza grazie alle ottime performance delle azioni di casa Agnelli: Exor, che ha guadagnato il 25%, e FCA che ha raddoppiato il suo valore hanno sostenuto i Value, mentre nei Blend la spinta è arrivata dal +45% di Ferrari.

Figura 1: Italian Market Barometer  
Style return chart

Fonte: Morningstar Direct
Dati al 31/05/2018, Rendimenti in EUR

 

Le azioni più costose sono tra i consumer cyclical 
Relativamente all’andamento dei settori economici, oltre ai forti passivi accusati dai finanziari e dalle utility a maggio si sono registrate grosse perdite anche nel comparto telecom (-16%) e nei beni industriali (-6,2%), penalizzati dai ribassi di Telecom Italia, nel primo caso, e da quelli di Societa Iniziative Autostradali e Servizi SpA e Atlantia, nel secondo. Tra le note positive, insieme ai consumer cyclical e al settore salute, c’è anche quella del settore beni di consumo difensivi, salito di quasi due punti percentuali grazie al +3,5% registrato dal titolo Davide Campari.

Figura 2: Valutazioni e rendimenti dei settori

Sector may chart

Fonte: Morningstar Direct
Dati al 31/05/2018, Rendimenti in EUR

 

Sul fronte delle valutazioni il segmento più attraente è quello Large-Value, con un rapporto Price/Fair Value (P/FV) di 0,87, seguito a ruota da quello Large-Growth (0,90) e Mid-Value (0,91). Le azioni più care sono, invece, quelle a media capitalizzazione. Tra i settori, le migliori opportunità di investimento si nascondono nel comparti che più hanno sofferto nel mese di maggio come finanza, utility e telecom, mentre i titoli consumer cyclical mostrano le valutazioni più elevate con un P/FV medio di 1,23.

 

Figura 3: Rapporto Prezzo/Fair value
Pfv chart may

Fonte: Morningstar Direct
Dati al 31/05/2018, Rendimenti in EUR

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures