E’ una bolla che sta scoppiando?

La discesa improvvisa dei mercati, dicono da Morningstar Investment Management, dovrebbe ricordare agli investitori che i prezzi si muovono in linea con i fondamentali. Soprattutto quando i titoli sono sopravvalutati. Meglio agire con intelligenza. 

Marco Caprotti 07/02/2018 | 10:33
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Le buone notizie fanno paura al mercato? A vedere la reazione dei listini mondiali, crollati in scia a Wall Street dopo gli ultimi dati sull’occupazione americana (che ha mostrato la maggiore crescita da otto anni), pare proprio di sì. Ma gli investitori, dicono da Morningstar Investment Management (MIM), dovrebbero reagire con maggiore tranquillità e intelligenza (Guarda il video di MIM con i consigli per non cedere al panico dei mercati).

mercati

“E’ ironico che una notizia di questo tipo possa far scattare il panico negli investitori visto che si tratta di una cosa che il mercato ha atteso per molto tempo” spiega Dan Kemp, Chief investment officer Emea di MIM. “Questo, però, sottolinea come sia difficile spiegare i comportamenti degli investitori e rinforza la necessità di concentrarsi sulle valutazioni”.

La reazione degli operaori è legata alla fase di Toro che ha attraversato i mercati dal 2009 al 2017? Oppure i dati macro possono portare a un rialzo dei tassi che, nel medio e lungo periodo, potrebbe avere un impatto sui profitti (visto che le aziende spenderanno di più per rifinanziarsi)? “Noi non siamo in grado di fare considerazioni di breve periodo”, dice Kemp. “Ma possiamo leggere la situazione attuale alla luce dei prezzi dell’equity che, per il mercato Usa, da tempo ormai sono sopravvalutati. In base a questo possiamo dire che le quotazioni tendono a calare in linea con il peggioramento dei fondamentali. Specialmente quando, da tempo, i prezzi delle azioni viaggiano molto al di là del valore intrinseco delle imprese”.

Questione di intelligenza
In questo scenario, possono essere d’aiuto alcuni famosi economisti e investitori che, fasi di Orso e di Toro ne hanno attraversate parecchie. Come Robert Shiller (uno dei padri della finanza comportamentale) che, nel libro L’esuberanza irrazionale spiegava come: “La capacità di restare concentrati sugli elementi importanti sia una caratteristica distintiva dell’intelligenza”. Oppure Warren Buffett (ritenuto il miglior value investor di sempre) che, su Business Weekly del 5 luglio 1999, scriveva: “Chi è in possesso di un’intelligenza normale, deve avere il carattere per controllare le situazioni che preoccupano le altre persone quando investono”. O ancora John Templeton, fondatore di Franklin Templeton (e considerato uno dei migliori stock picker della storia finanziaria) che in più di un occasione ha spiegato come “i mercati nascano nel pessimismo, crescano nello scetticismo e muoiano nell’euforia”.  

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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