Fondi passivi, i migliori e i peggiori di gennaio

Banche italiane, Brasile, Cina e Russia sono state le migliori scelte del mese. Male le commodity agricole e i bond governativi in dollari.

Valerio Baselli 05/02/2018 | 10:37
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Secondo i dati Morningstar, in gennaio, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono quasi 19 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).

Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.

Il mondo degli Etp
Nella Top 5 dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded product (Etp), troviamo ben quattro prodotti azionari dedicati a un singolo paese emergente, il Brasile. Dopo una severa crisi fiscale e politica, il paese carioca sta finalmente mostrando solidi segnali di recupero: il governo stima al 3% la crescita del Pil nel 2018, dopo l’1,1% atteso per il 2017.

Al primo posto della classifica, però, si piazza un replicante del Ftse Mib Banks, un sotto-indice del Ftse Mib, specializzato sulle banche. Tra i titoli più importanti troviamo Mediobanca, FinecoBank e Intesa Sanpaolo. Oltre alla spinta arrivata l’anno scorso dopo che il governo ha varato un decreto per salvare Veneto Banca, Popolare di Vicenza e Monte dei Paschi di Siena con un aumento di capitale complessivo per 11,5 miliardi di euro, a inizio 2018 è giunta un’altra buona notizia: praticamente tutti gli istituti di credito italiani medio-grandi hanno superato l’esame dello Srep (Supervisory review and evaluation process), il processo di revisione e valutazione prudenziale condotto dagli organismi di vigilanze della Bce.

Nella Flop 5 del mese, invece, particolarmente male le materie prime agricole (tra cui lo zucchero), oltre al mercato immobiliare nordamericano.

Top Flop ETP 01 18 IT

Il mondo dei fondi indicizzati
Anche per quanto riguarda i fondi passivi non quotati (senza quindi la componente di trading intra-day), i mercati emergenti fanno la parte del leone, con tre fondi su cinque, dedicati a Russia, Cina e a un paniere di paesi in via di sviluppo. Da segnalare anche un prodotto esposto al mercato azionario italiano e un fondo alternativo che replica l’andamento dell’indice Crown Managed Futures, il quale viene pubblicato da Credit Suisse International in collaborazione con LGT Capital Partners Ltd, e che ha come obiettivo quello di rappresentare un profilo di rischio e rendimento analogo all’investimento in un’ampia gamma di fondi hedge.

Male invece i bond emessi in dollari, che probabilmente risentono dei rialzi del tasso d’interesse previsti da parte della Federal Reserve per il 2018 e del tasso di cambio euro/dollaro (passato da 1,199 al 10 gennaio a 1,241 a fine mese).

Top Flop Index Funds 01 18 IT

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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