Gli Usa ballano da soli

PORTAFOGLI ROBUSTI. Abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione tra le principali aree geografiche a uno, tre e cinque anni, aggiornati a fine settembre.

Valerio Baselli 12/10/2017 | 10:38
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La diversificazione è un concetto che assume diverse forme. Abbiamo già visto quanto sia importante variegare i propri investimenti per asset class e per settore economico. Un altro piano su cui è necessario differenziare le proprie scelte è quello geografico. Non a caso, la ripartizione per paesi o per regioni è tra le informazioni principali quando si esamina un portafoglio finanziario.

In un mondo sempre più globalizzato è fondamentale avere un’idea di come i vari paesi a cui si è esposti si influenzino a vicenda, in modo da evitare di investire in regioni soggette a movimenti molto simili.  

Le tabelle sottostanti, ad esempio, certificano come gli Stati Uniti abbiano sensibilmente diminuito la loro correlazione con le altre aree geografiche nel corso dell’ultimo anno. Le uniche regioni che non vedono un vero e proprio crollo della propria correlazione con il mercato americano, ma che comunque ne vedono un abbassamento, sono il Regno Unito (da 0,79 a tre anni a 0,60 nell’ultimo anno) e il mercato globale, misurato dall’Msci World (da 0,96 a 0,84 nello stesso periodo). In particolare quest’ultimo risultato non sorprende, visto il peso del mercato a stelle e strisce nell’indice.

Per il resto, gli Usa sono stati negli ultimi dodici mesi il mercato azionario migliore in termini di diversificazione. Ci sono diversi esempi: il tasso di correlazione tra l’Msci Usa e l’Msci EM Latin America, passato da 0,44 a tre anni a -0,44 nell’ultimo anno. O anche verso il nostro mercato domestico, con la relazione tra Stati Uniti e Italia crollata da 0,53 a -0,23 nello stesso lasso di tempo.

Anche solo visivamente, basta dare un’occhiata alla colonna num.2 (quella degli Stati Uniti) per notare come sia passata dal dominio del colore verde a una tendenza verso il bianco e rosso nell’ultimo anno (più la casella tende al verde, più la correlazione è elevata; al contrario, più la casella tende al rosso, più il coefficiente è negativo).

La tendenza non riguarda solo il mercato a stelle e strisce. Anche la Cina ha sensibilmente diminuito la propria correlazione con diverse altre aree geografiche. La correlazione con l’Eurozona, ad esempio, è passata dallo 0,51 allo 0,07 negli ultimi tre anni.

Le aree geografiche oggetto dell’analisi sono elencati di seguito. I numeri corrispondono a quelle che appaiono nelle tabelle.

  1. Msci World
  2. Msci USA
  3. Msci Eurozone
  4. Msci Europe
  5. Msci Emerging Europe
  6. Msci Italy
  7. Msci UK
  8. Msci Germany
  9. Msci Asia ex Japan
  10. Msci Japan
  11. Msci China
  12. Msci Latin America
  13. Msci Emerging Markets
  14. Msci Frontier Markets
  15. Msci India

 

Corr Geo 1anno 10 17

Corr Geo 3anni 10 17

Corr Geo 5anni 10 17  
Fonte: Morningstar Direct

Il coefficiente di correlazione è un parametro che misura in che modo la performance di uno strumento influenza l’andamento di un altro. Varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna relazione tra le performance dei due settori. Un coefficiente pari a 1 significa che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due indici si muovono assieme, se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro, e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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