Diversità di genere e clima: i grandi gestori passivi alzano la voce

L’impegno di BlackRock, State Street Global Advisors e Vanguard è cresciuto nel tempo e sta avendo effetti sempre più diffusi.

Jon Hale 05/10/2017 | 09:27
Facebook Twitter LinkedIn

Si potrebbe pensare che l'aumento degli investimenti passivi rappresenti un problema per la stewardship, ossia le attività dei gestori di patrimoni volte a migliorare le società di cui detengono quote azionarie, partecipando direttamente e tramite il voto di delega alle assemblee. Tuttavia, non è così. Al contrario, l'impegno dei Big three dell'investimento passivo—BlackRock, State Street Global Advisors e Vanguard—è cresciuto nel tempo. Essendo investitori di lungo periodo nelle aziende che compongono gli indici replicati dai prodotti passivi, hanno capito che la strada per modificare comportamenti non corretti è la partecipazione attiva.

Tutti i responsabili della stewardship dei tre asset manager, con i quali ho avuto occasione di parlare nella Morningstar ETF Conference qualche settimana fa, condividevano quest'opinione. Come ha affermato Rakhi Kumar, responsabile degli investimenti ESG e dell'asset stewardship di State Street, "Investire in un indice è come contrarre un matrimonio che non preveda la possibilità di divorziare." Glenn Booraem, Investment Stewardship Officer di Vanguard, ha preferito una metafora riferita a un'automobile: "Essere proprietari passivi è come trovarvi in una macchina dalla quale non potete scendere. Alla guida ci deve essere una persona competente, cioè il consiglio e il management. I sedili e gli airbag sono le strutture di governance.

Valore nel lungo periodo
I tre big sono più concentrati sulle questioni che salvaguardano o creano valore per gli azionisti nel lungo termine, ad esempio l'irrobustimento della governance societaria, piuttosto che su quelle relative al management e all’allocazione di capitale di breve termine, che spesso si impongono all'attenzione degli investitori attivi. BlackRock interviene sulla governance, afferma Michelle Edkins, Global Head of Investment Stewardship, quando è considerato un aspetto sostanziale per la creazione di valore nel lungo periodo.

In particolare, sono due le questioni “calde” legate alla sostenibilità: la diversità di genere nei consigli e la trasparenza sui rischi climatici.

Diversità di genere
Aumentare il numero di donne nei consigli delle società è considerato un modo per migliorarne la qualità, come hanno dimostrato i risultati di ricerche secondo i quali la diversificazione porta a prendere decisioni migliori. Le tre case di investimento stanno premendo sulle società per l'aggiunta di donne nei loro consigli, con l'obiettivo iniziale di una quota del 30%.

State Street è stata la più aggressiva, perché ha promosso una campagna di marketing simboleggiata dalla statua della "Ragazza senza paura" installata a Wall Street e, secondo BloombergMarkets, ha votato contro la rielezione dei presidenti o dei membri senior dei consigli di amministrazione di 400 società in cui mancava una presenza femminile.

Per quanto riguarda i rischi climatici, BlackRock vuole che, nelle società operanti in settori con un'esposizione significativa ad essi, vi siano consigli di vigilanza "competenti sulle questioni climatiche". "Indipendentemente dalle opinioni individuali sul clima, è indubbio che cambiamenti nelle normative globali, nei consumi di energia e nelle preferenze dei consumatori avranno un impatto economico significativo sulle società, in particolare nei settori energetico, industriale e delle utility", ha scritto Booraem di Vanguard.

Lettere aperte
Le attività di stewardship delle tre società sono simili. BlackRock, State Street, e Vanguard hanno segnalato la loro preoccupazione su queste tematiche in "lettere aperte" indirizzate alle società in cui hanno una partecipazione (vale a dire, virtualmente a tutte le società). Queste dichiarazioni pubbliche hanno attirato anche l'attenzione dei media, degli stakeholder e degli investitori. È impossibile impegnarsi in un dialogo diretto con ogni azienda e su ogni questione, mentre questo approccio è considerato quello più efficace. Il dialogo diretto è abitualmente usato quando ci sono rischi reali che, se non sono risolti, possono essere portati al voto degli azionisti.

Proposte e voto in assemblea
Per quanto riguarda la diversità di genere nei consigli, ad esempio, poche società vogliono essere additate pubblicamente come arretrate. All'inizio della stagione assembleare di quest'anno, vi erano 35 proposte degli azionisti sulla questione. La maggior parte di queste, per l'esattezza 27, è stata ritirata dopo che le società hanno fornito assicurazioni che avrebbero affrontato il problema. Alle società non piace avere a che fare con le delibere degli azionisti. Ci vogliono tempo e denaro per far sostenere la posizione del management. E un voto a sfavore è considerato una sconfitta pubblica.

È quello che è avvenuto quest'anno con Exxon Mobil e Occidental Petroleum, quando le delibere degli azionisti sulla disclosure relativa al rischio climatico hanno raccolto la maggioranza dei voti. Non era avvenuto quasi mai nel passato. Le delibere degli azionisti, che in ogni caso sono unicamente consultive, sono considerate di successo se ricevono appena il 10% dei voti. I voti di BlackRock e Vanguard sono stati determinanti, ma queste risoluzioni avevano già ottenuto rispettivamente il 38 e il 49% dei voti nel 2016.

Voto sul climate risk 2017

Effetto eco
L’impatto dell’impegno sulle questioni di genere o relative al cambiamento climatico è specifico di ogni società perché migliora la qualità del consiglio e la sua vigilanza sui rischi per l’azienda, con l'obiettivo di un aumento del valore per gli azionisti nel lungo termine. Tuttavia, quando i tre maggiori gestori patrimoniali mondiali agiscono pubblicamente su questioni di stewardship, come sta avvenendo attualmente, gli effetti sono più ampi perché rappresentano un ammonimento anche per altre imprese e per gli investitori. Lo prova un'inchiesta tra i manager effettuata dalla società di consulenza BDO USA. Due terzi dei direttori interpellati hanno affermato che il loro consiglio sta "affrontando proattivamente la questione della diversità nel consiglio." Sempre nella stessa inchiesta, la maggioranza si è dichiarata convinta che la disclosure sul rischio legato al clima è "importante per comprendere l'attività di una società e aiutare gli investitori a prendere decisioni d'investimento e di voto informate." Nel precedente sondaggio del 2016, solo un quarto degli intervistati era di quest'opinione.

Per maggiori informazioni sugli investimenti sostenibili e il Morningstar Sustainability Rating, visita il mini-sito dedicato.

Leggi tutti gli articoli Morningstar sugli investimenti sostenibili.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Jon Hale  è Head of sustainable investing research in Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures