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Il segmento Tv viaggia su prezzi convenienti rispetto alla media del comparto beni di consumo ciclici. Ecco i titoli che combinano Moat elevato e valutazioni interessanti.

Francesco Lavecchia 13/06/2017 | 11:06
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I consumer costano caro, ma ci sono delle eccezioni. Le valutazioni del settore beni di consumo ciclici si mantengono stazionarie attorno al fair value, ma al suo interno il segmento Tv continua a essere scambiato a tassi di sconto interessanti, nonostante il trend favorevole da inizio anno, ed è possibile trovare titoli con Moat elevato a prezzi convenienti.

Viacom fa leva sui brand
Viacom, ad esempio, è proprietaria di due canali via cavo tra i più famosi al mondo come MTV e Nickelodeon e questo le permette di ricavare flussi di cassa elevati e costanti nel tempo. Nonostante il mercato delle Tv via cavo abbia ancora un basso tasso di penetrazione, l’ingresso di operatori come Netflix e Amazon sta contribuendo a cambiare faccia al panorama televisivo.

I due operatori sono produttori di contenuti multimediali, ma necessitano anche di contributi terzi per essere competitivi e questo gioca a favore di Viacom che può vantare (anche grazie alla casa cinematografica Paramount Pictures) un’ampia libreria di contenuti. Il settore, inoltre, non è molto aperto all’ingresso di nuovi operatori, questo perché richiede ingenti capitali per la produzione di contenuti di qualità e per la distribuzione degli stessi.

Il titolo ha tratto beneficio dagli incoraggianti dati del secondo trimestre, in cui i ricavi sono saliti dell’8,5%, ma nonostante il +3,45% fatto segnare in Borsa nell’ultimo mese il rapporto Prezzo/Fair value è rimasto attorno a 0,67 (report aggiornato al quattro maggio 2017). Le previsioni per i prossimi cinque anni indicano un progresso medio del fatturato dell’1,5%, mentre il margine Ebitda è visto in calo dall’attuale 27% al 25%.

Discovery ha contenuti di valore
Discorso diverso per Discovery Communication, i cui dati del primo trimestre hanno contribuito a far salire il passivo da inizio anno al 6% circa. Ricavi e margini di profitto si sono attestati al di sotto delle attese degli analisti, ma quello che più ha indispettito il mercato è stato il mancato accordo con le piattaforme Hulu e YouTube Tv per la distribuzione dei suoi contenuti, che avrebbe dato visibilità e nuovi introiti alla società.

Il gruppo americano è proprietario di tre canali via cavo e produce da sé i contenuti televisivi che alimentano queste reti. La grossa popolarità del network e la forte integrazione verticale del modello di business garantiscono una redditività superiore alla media (Economic moat), mentre l’espansione sui mercati internazionali e la maggior penetrazione del settore della TV via cavo promettono di essere i principali driver di crescita di medio-lungo termine.

“Nei prossimi cinque anni prevediamo un incremento medio del fatturato del 4,4% e un’espansione del margine Ebitda dall’attuale 37% al 40% e stimiamo un fair value pari a 34 dollari per azione”, dice Neil Macker, analista azionario di Morningstar.

 

Rapporto Prezzo/Fair value industria TV

Tv 13 giugno 2017

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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