Donald fa bene al settore salute?

Il segmento healthcare è stato al centro del dibattito per le presidenziali Usa. Ora sta approfittando delle politiche promesse dalla nuova amministrazione americana. 

Marco Caprotti 15/02/2017 | 16:13
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Tutti pazzi per l’healthcare? Di sicuro il segmento è finito sotto i riflettori durante la campagna elettorale Usa e lo è rimasto dopo le elezioni. Prima con la candidata Hillary Clinton – data per vincente fino quasi all’apertura delle urne - che aveva promesso un tetto al prezzo di alcuni farmaci. Poi con la vittoria a sorpresa di Donald Trump che ha promesso di rendere più snelle le procedure di approvazione alla vendita delle medicine da parte della Food and Drug Administration (l’autority di controllo sui farmaci) e di eliminare una serie di lacci e lacciuoli normativi che, dice, frenano la produzione e la vendita. Un impegno ribadito nei giorni scorsi durante un incontro alla Casa Bianca con i responsabili delle big pharma. Da quando TheDonald è stato nominato presidente l’indice Morningstar healthcare ha guadagnato (in euro) il 7,36%.

Indice Morningstar Healthcare

health

Dati in euro aggiornati al 14 febbraio 2017
Fonte: Morningstar Direct

C’è poi la questione dell’Affordable Care Act (ACA, il programma di sanità da tutti ribattezzato Obamacare) che il nuovo presidente ha promesso di smontare. “Qui la faccenda è più complessa”, spiega Sam Shaw, analista di Morningstar. “Ci sono voluti più di due anni e mezzo per mettere in piedi il piano. Potrebbe volerci lo stesso tempo per riscriverlo e non sarà facile per Trump sostituirlo senza un valido progetto alternativo”.

Fondi sotto la lente
Fra gli strumenti della categoria Morningstar Azionari settore salute venduti in Italia quello che si è comportato meglio sia nel 2016 (+31%) che dal giorno dell’elezione di Trump (+6,81%) è stato Wellington Global HealthCare Equity USD D Acc Uh (rating 5 stelle). In base ai dati aggiornati al 30 settembre 2016, il fondo è orientato principalmente sulle large cap, con una predilezione per quelle growth e blend. Il titolo più pesante presente in portafoglio è Allergan. “Attraverso le acquisizioni la società si è trasformata in produttore farmaceutico diversificato con un ricco campionario e molti farmaci in rampa di lancio”, spiega Michael Waterhouse, analista di Morningstar in una nota dell’8 febbraio 2017. “Il Botox continua a dominare il mercato dei cosiddetti neuromodulatori con una quota di mercato del 76%. Pochi concorrenti sono in grado di eguagliare l’ampio portafoglio-prodotti di Allergan e la sua riconoscibilità del marchio”.

Fra i fondi sotto i riflettori degli analisti di Morningstar c’è BGF World Healthscience C2 (Analyst rating Neutral, 4 stelle, +19,81 in un anno, +2,33% dall’elezione di Trump). Il risultato dell'approccio adottato dal gestore, in base ai dati aggiornati al 31 dicembre 2016, è un fondo contenente un mix di titoli  value e growth. Il posizionamento del portafoglio negli ultimi anni ha favorito società domiciliate negli Usa e il settore della biotecnologia. “Il manager, Erin Xie è un gestore esperto, con più di 14 anni di esperienza nel settore della sanità, durante i quali ne ha acquisito una conoscenza approfondita”, spiega Fatima Khizou, fund analyst di Morningstar. “È aiutata da un team dedicato di tre analisti con un'esperienza media di 15 anni nella ricerca scientifica, medica e sugli investimenti. Ogni analista è specializzato in un’area differente: apparecchiature mediche/specialità farmaceutiche, biotecnologia e servizi per la sanità. Data la natura tecnica del settore, riteniamo che la loro conoscenza scientifica fornisca al fondo un vantaggio concorrenziale”. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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