Fondi, utility e oro sono forze opposte

PORTAFOGLI ROBUSTI. Abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione tra i principali settori azionari a uno, tre e cinque anni, aggiornati a fine dicembre.

Valerio Baselli 17/01/2017 | 11:12
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L’ABC della finanza dice che per abbassare il rischio complessivo del proprio portafoglio bisogna diversificare gli investimenti. Questo significa, in sostanza, possedere strumenti che si muovono in maniera indipendente l’uno dall’altro.

La diversificazione non si limita alla ripartizione per asset class. L’azionario, ad esempio, è una classe d’attivo molto ampia, composta da investimenti anche parecchio diversi tra loro. Infatti, i sotto-segmenti vengono classificati a seconda della capitalizzazione della società (large cap, mid cap e small cap), del mercato di riferimento (paesi sviluppati o mercati emergenti) e soprattutto del settore economico di cui fa parte l’azienda (industriale, finanziario, energetico, ecc.). È importante avere un’idea di come i vari settori economici rappresentati dalla propria esposizione azionaria si influenzino a vicenda, in modo da evitare di investire in strumenti che sono soggetti a movimenti molto simili.

L’anno scorso, ad esempio, gli investitori sono tornati con forza verso il bene rifugio per eccellenza: l’oro, soprattutto nel corso dei primi tre trimestri. Nel 2016, infatti, gli strumenti d’investimento dedicati ai metalli preziosi hanno attirato in Europa circa 11 miliardi di euro.

Guardando i dati sottostanti, infatti, si nota che il metallo giallo è sempre meno legato ad alcuni settori azionari. In particolare, il coefficiente di correlazione tra il lingotto e il settore delle utility è passato da 0,23 a cinque anni a -0,12 nel corso del 2016. Stessa tendenza per quanto riguarda il rapporto con i beni e servizi di largo consumo: da 0,41 a 0,04 nello stesso periodo di tempo.

Un altro settore che l’anno scorso ha sensibilmente diminuito la propria correlazione con gli altri è quello dei titoli finanziari, che in due casi mostra un rapporto negativo (utility e telecomunicazioni) e in un altro caso è molto vicino allo zero (infrastrutture globali).

I settori azionari oggetto dell’analisi sono elencati di seguito. I numeri corrispondono a quelli che appaiono nelle tabelle.

  1. Azionari Settore Metalli Preziosi
  2. Azionari Settore Biotecnologia
  3. Azionari Settore Beni e Servizi di Consumo Discrezionali
  4. Azionari Settore Beni e Servizi di Largo Consumo
  5. Azionari Settore Energia
  6. Azionari Settore Servizi Finanziari
  7. Azionari Settore Salute
  8. Azionari Settore Tecnologia
  9. Azionari Settore Beni Industriali
  10. Azionari Settore Comunicazioni
  11. Azionari Settore Servizi di Pubblica Utilità
  12. Azionari Settore Agricoltura
  13. Azionari Settore Energie Alternative
  14. Azionari Settore Infrastrutture
  15. Azionari Settore Risorse Naturali

 

Sett 1anno

Sett 3anni

Sett 5anni

Fonte: Morningstar Direct

Il coefficiente di correlazione è un parametro che misura in che modo la performance di uno strumento influenza l’andamento di un altro. Varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna relazione tra le performance dei due settori. Un coefficiente pari a 1 significa che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due indici si muovono assieme, se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro, e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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