Dove abitano le buone idee equity

Gli Usa sono quelli da cui ci si attende di meno in termini di rendimento. Meglio, dicono gli analisti di Morningstar, puntare su altri paesi sviluppati, su alcuni emerging e sui settori che hanno corso meno nei mesi scorsi. 

Marco Caprotti 08/11/2016 | 09:57
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Nella corsa ai rendimenti azionari, gli Stati Uniti rischiano di restare al palo, superati da altre aree sviluppate e dagli emerging. “Le nostre ricerche indicano che gli altri mercati developed e quelli in via di sviluppo faranno meglio degli Usa nei prossimi 10 anni”, spiega uno studio firmato da Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Secondo noi la normalizzazione dei tassi di sconto rispetto ai livelli attuali diminuirà ulteriormente le potenzialità di rendimento dell’azionario americano”.

In queste settimane l’azionario quotato a Wall Street viene trattato con un premio dell’1,8% rispetto al fair value stimato dagli analisti contro, ad esempio, lo sconto di quasi l’1% dell’Asia e di alcuni listini europei. In generale, l’azionario coperto dalla ricerca Mornigstar ha una valutazione di 0,96. In una situazione del genere, tuttavia, lanciarsi sui mercati a saldo senza tenere conto dei rischi potrebbe essere eccessivamente pericoloso. “L’Egitto ha uno sconto di quasi il 5% rispetto agli obiettivi di prezzo”, dice Johnson. “Ma nessuno dovrebbe avvicinarsi a quel paese, alla luce delle tensioni socio-politiche che lo stanno attraversando”.

IL RAPPORTO PRICE/FAIR VALUE DEI TITOLI COPERTI DA MORNINGSTAR

 pricefairvalue

Dati aggiornati all'8 novembre 2016

A caccia di idee di investimento
Una strategia indicata dagli analisti è quella di andare a cercare all’interno delle Best Ideas di Morningstar, i titoli con le valutazioni più interessanti che hanno corso meno nei mesi scorsi. “Nell’ultimo trimestre i settori migliori sono stati quelli meno ciclici come le utility, l’immobiliare e il farmaceutico”, spiega Johnson. “In questo quarter sta accadendo l’opposto con la ripresa di segmenti rischiosi come la tecnologia e i servizi finanziari”. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le opportunità migliori sembrano essere fra le banche. “Sono quelle che, a livello di risultati trimestrali, stanno dando le maggiori soddisfazioni. Anche per quanto riguarda le indicazioni per i prossimi mesi”, spiega Karen Wallace, analista di Morningstar in un report del 27 ottobre. Da tenere d’occhio anche i titoli legati alle commodity che, dopo un secondo trimestre forte, hanno rallentato. La frenata più grande l’anno fatta le materie prime agricole. I metalli preziosi, invece, hanno fatto bene, anche grazie alle incertezze causate da Brexit.

Per quanto riguarda il resto del mondo, lo scenario invita all’ottimismo, visto che i risultati sono stati buoni in molte regioni. “Va detto, però, che negli ultimi trimestri, le attese del mercato si sono molto ridimensionate rispetto al passato”, dice Johnson. “L’area più debole è l’Europa. Soprattutto la Grecia e l’Italia continuano a soffrire di una strutturale debolezza congiunturale. In Giappone l’allentamento monetario della Bank of Japan sta perdendo credibilità e gli investitori stanno iniziando a chiedersi se l’istituto sarà in grado di guidare la crescita del paese nel lungo termine”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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