La scelta inglese fa sudare le società di gestione Usa

I gruppi di asset management americani risentiranno meno del Brexit rispetto a quelli del Regno Unito. Ma dovranno fare i conti con la volatilità dei mercati e con le attività che hanno nel Vecchio continente. I fair value potrebbero essere ritoccati.

Greggory Warren, CFA 28/06/2016 | 12:30
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Il voto che, seppur di misura, il 23 giugno ha portato il Regno Unito a uscire dall’Ue, avrà effetto non soltanto sulla sterlina ma anche sugli asset azionari e del reddito fisso. E’ vero che le società di gestione americane coperte dalla nostra ricerca non subiranno gli stessi effetti di quelle UK o europee. Tuttavia anche loro risentiranno, almeno nel breve termine, degli effetti di questo evento, sia a livello di asset under management che di movimenti dei mercati. Nel più lungo periodo, soprattutto per quelli che lavorano anche nel Vecchio continente, i problemi saranno associati ai maggiori costi derivanti dal fatto di operare in un mercato meno unito.

La maggior parte delle società di gestione Usa è esposta perché investe in azioni e bond della regione, ma ce ne sono alcune che hanno diversi clienti europei. L’elenco comprende: BlackRock, Franklin Resources, Invesco, Legg Mason, AllianceBernestein e Affiliated Managers Group. Fra le meno esposte ci sono: T.Rowe Price, Federated Investors, Eaton Vance, Janus Capital Group, Waddell & Reed e Cohen & Steers.

Occhio ai fair value
In ogni caso ci aspettiamo che tutte subiscano la discesa dei mercati nel breve termine. Anche se ci saranno alcune fasi di tempesta sui mercati (molti money manager sono stati colti di sorpresa dal risultato del referendum) non crediamo di dover fare cambianti profondi ai fair value delle società che copriamo con la nostra ricerca.

A gennaio avevamo abbassato le valutazioni della maggior parte delle società di gestione Usa e non le abbiamo toccate dopo i minimi seguiti a metà febbraio arrivati dopo un rally. Nel caso in cui l’esposizione di una società ai mercati europei fosse particolarmente pesante, siamo pronti a rivedere le conclusioni dei nostri modelli di analisi per tenere in considerazione l’aumento del rischio.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Greggory Warren, CFA  Greggory Warren è financial services sector strategist di Morningstar.

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