Il Moat per proteggersi dalla Brexit

Il sell-off indiscriminato di questi giorni può creare i presupposti per entrare su titoli di qualità a prezzi vantaggiosi, tuttavia l’incertezza di breve periodo prodotta dal voto britannico costringe gli investitori a essere pazienti.

Alex Morozov, CFA 28/06/2016 | 12:03
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Jason Stipp: Sono Jason Stipp di Morningstar. Le Borse mondiali sono crollate dopo che il popolo britannico ha votato a favore dell’uscita dell’Unione europea. Sono in compagnia oggi di Alex Morozov, Direttore della ricerca azionaria di Morningstar in Europa, per capire con lui le implicazioni del referendum sulle valutazioni dell’equity. Alex grazie per la chiamata.

Alex Morozov: Buongiorno.

Stipp: Innanzitutto, ci sono molte cose che credo la gente non sappia di questa situazione. Sappiamo che c’è stato un referendum, che i britannici hanno scelto di uscire dall’Ue, ma ci sono molte implicazioni a questa decisione che ancora ignoriamo.

Da analista che fa delle previsioni sull’evoluzione futura di una società o di un settore, quali sono i fattori che stai considerando nelle tue analisi di scenario in seguito a questo evento?

Morozov: Veramente tutto quello che sappiamo è il risultato di questo voto. Tutto il resto è un grosso punto interrogativo.

Prima di tutto va detto che il Regno Unito non è ancora fuori dall’Ue. Ci sono numerosi step burocratici che dovranno essere superati e circa due anni di tempo in cui le autorità da entrambe le parti dovranno negoziare l’uscita dall’Ue. Ed è per questo che già si specula sulla possibilità che i politici britannici, alla fine, decideranno di non seguire le indicazioni del voto. Onestamente non credo che questo accadrà, ma è realmente difficile capire quali siano le conseguenze concrete di questa decisione. Gli esperti sembrano concordi nel dire che nel lungo periodo gli effetti della Brexit saranno minimi. Se, e sottolineo se, il Regno Unito sarà in grado di rinegoziare gli accordi commerciali con i suoi partner, potremmo aspettarci un impatto marginale positivo, una volta che i timori si placheranno. Se, invece, gli accordi commerciali vivranno una fase di stallo allora ci potrebbero essere risvolti decisamente negativi per l'economia nel lungo termine, e di conseguenza anche per i bilanci societari. In definitiva, se ci saranno problemi con le tariffe, o costi aggiuntivi per le società che importano, esportano o producuno da, verso e nel Regno Unito, allora gli effetti negativi si faranno sentire.

Un altro elemento, in questo momento, è quello legato alla forte svalutazione della sterlina. Che in sé non è necessariamente una cosa negativa. Lo è per le multinazionali che ricavano un’alta quota del fatturato in Uk, mentre per le società che producono nel Regno Unito, ma hanno un’alta diversificazione geografica dei ricavi, la sterlina debole è un vantaggio. È per questo che molti titoli in questo momento stanno addirittura guadagnando sul mercato.

Stipp: A Morningstar badiamo essenzialmente a due cose: a cosa succede sul mercato e a come varia nel lungo termine il valore delle società. Guardando a quello che sta succedendo sui mercati e alle valutazioni delle società, credi che il fair value* dei titoli sia destinato a cambiare? Dobbiamo aspettarci riduzioni significative in questo senso?

Morozov: Direi che fatta eccezione per il settore finanziario, non mi sento di anticipare nessuna variazione di rilievo a seguito del voto. In primo luogo perché nei nostri modelli di previsione tendiamo a non considerare delle variabili così imprevedibili e così poco chiare. Una cosa certa è che sta aumentando il grado di incertezza. La volatilità dei mercati si è alzata e siamo vicini ai livelli toccati durante la crisi finanziaria, ma se si guarda ai fondamentali nessuno è in grado di dire cosa accadrà ai bilanci societari. Quando ciò avviene, sui mercati si innesta un sell-off. Anche se a mio avviso la reazione a cui stiamo assistendo è eccessiva.

Stipp: Fatte queste considerazioni, credi che gli investitori più coraggiosi e in cerca di buoni affari potrebbero sfruttare lo stato di frenesia delle Borse? O invece suggerisci, data la forte incertezza del momento, di mantenere un atteggiamento più prudente?

Morozov: Ognuno ha il proprio livello di tolleranza del rischio. Detto questo, direi che in linea di principio, in situazioni di sell-off generalizzato come queste, la cosa miglore da fare e concentrare l’attenzione sulle società con un Moat* elevato. Esse, infatti, sono quelle che tendenzialmente sono grado di scaricare sui clienti l’aumento del prezzo degli input, hanno un vantaggio di costo rispetto ai competitor, generano elevate economie di scala e hanno una rete di distribuzione globale. E per queste ragioni resistono meglio alle turbolenze di breve periodo. Per gli investitori stranieri che vogliono evitare l’esposizione al Regno Unito la soluzione migliore è quella di evitare i settori particolarmente sensibili all’andamento di questa economia, come ad esempio quello immobiliare o quello bancario.

Tuttavia, le grandi multinazionali che ricavano una limitata percentuale del loro fatturato in Uk non dovrebbere essere particolarmente colpite da questo evento. Anzi, le aziende che hanno i loro centri di produzione nel Regno Unito potrebbero addirittura trarne vantaggio. Diageo, ad esempio, il produttore scozzese di wisky, ha addirittura visto salire il prezzo delle sue azioni. E questo perché nel suo caso il deprezzamento della sterlina è un’opportunità e non un problema.

Ribadisco: noi non faremo previsioni sul momento in cui le Borse toccheranno i minimi o per quanto tempo ancora durerà il sell-off sui mercati, ma consigliamo di concentrare l’attenzione sulle società che hanno una posizione di vantaggio all’interno del proprio settore.

Stipp: Quindi il tuo suggerimento è quello di mantenere un’ottica di lungo periodo, guardare alle aziende con un Economic moat ed essere preparati al fatto che il mercato possa continuare a scendere nel breve periodo. Alex, grazie mille per la tua chimata e per averci dato il tuo punto di vista da Amsterdam.

Morozov: E’ stato un piacere. Grazie a te.

Stipp: Per Morningstar, Jason Stipp, grazie per la visione

 

*Moat: L'Economic Moat valuta la forza e la sostenibilità del vantaggio competitivo dell’azienda. Le misure di ampio e medio sono riferite all’estensione temporale di tale posizione. Un Economic Moat ampio non implica necessariamente un Rating Morningstar elevato. 

*Fair value: Il Fair value del titolo deriva dalle stime dei futuri flussi di cassa della società. Sulla base di studi di settori e della singola società, gli analisti formulano delle previsioni relative al conto economico, allo stato patrimonio e agli investimenti di capitale dell’azienda, le quali andranno ad alimentare il modello discount cash flow (DCF) proprietario di Morningstar. Il processo di stima contempla anche analisi di scenario e del contesto competitivo della società (Economic moat), e vari altri strumenti di valutazione. La combinazione delle stime degli analisti e del giudizio sul Moat dell’azienda permette di misurare per quanto tempo il rendimento del capitale investito sarà verosimilmente superiore al costo al quale si finanzia la società. I flussi di cassa, che rappresentano la liquidità disponibile per remunerare tutti i soggetti che finanziano l’azienda (azionisti, creditori, etc),  sono scontati al costo medio ponderato del capitale (WACC). Il WACC viene calcolato prendendo in considerazione il costo legato al debito, agli azionisti, alle azioni privilegiate e a qualsiasi altra fonte di finanziamento e facendo delle previsioni di lungo termine circa il valore di mercato dei relativi pesi. Se le ipotesi degli analisti sono corrette, il prezzo di mercato con il tempo convergerà alla stima del Fair value, generalmente entro tre anni.  Gli investimenti in titoli sono soggetti al rischio di mercato e ad altri rischi. La performance passata di un titolo può essere replicata o meno in futuro e non è indicativa della performance futura. Per informazioni dettagliate relative al Fair Value qualitativo, clicca qui.

 

 

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Alex Morozov, CFA  Alex Morozov is the director of the health-care team at Morningstar.

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