Sconti Made in China

Il prossimo ingresso delle A-share cinesi negli indici globali Msci promette di spingere i listini del paese. Le occasioni di investimento non mancano e, dicono gli analisti di Morningstar, potrebbe essere il momento giusto di esporsi sulle stock del Dragone.

Francesco Lavecchia 07/06/2016 | 11:46
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La Cina torna ad essere un’opportunità. L’apertura al mercato globale, ancora più forte con il possibile prossimo inserimento delle A-shares negli indici globali Msci, promette di ridurre ulteriormente le barriere all’ingresso di capitali esteri. Questo nuovo passo verso l’integrazione con l’Occidente potrebbe spingere le quotazioni sul listino di Shanghai, che negli ultimi 12 mesi ha perso oltre il 40% della sua capitalizzazione di mercato. Il momento per esporsi sull’equity cinese sembra, dunque, propizio e gli analisti di Morningstar hanno selezionato i titoli migliori per investire nella regione in ottica di lungo periodo.

Pin An nel compato assicurativo
Ping An Insurance Co, of China è cresciuta a un tasso medio del 20% negli ultimi cinque anni e promette di continuare ad espandersi a un ritmo sostenuto anche in futuro grazie allo sviluppo del segmento vita e del business legato ai servizi bancari. Il gruppo cinese, infatti, si propone alla clientela come un operatore in grado di offrire una vasta gamma di servizi: dalle coperture assicurative alle carte di pagamento, passando per la gestione del risparmio. Diversamente dalle principali banche del paese, il gruppo Ping An non può fare affidamento su una capillare rete di filiali.

Questo si traduce in un significativo gap in termini di raccolta di depositi e incidenza dei costi operativi. L’azienda, però, si avvale di una estesa rete di agenti che le permette, da un lato, di garantire ai clienti un più alto grado di soddisfazione e, dall’altro, di realizzare un proficuo cross-selling dei servizi. “La rete rappresenta il punto di forza di Ping An, come testimonia la forte crescita del fatturato e della redditività del capitale negli ultimi anni, ma non è sufficiente a garantire al gruppo cinese una posizione di vantaggio competitivo”, dice Iris Tan analista azionaria di Morningstar.

“Grazie alla crescita della classe media cinese, l’azienda beneficierà della forte domanda di prodotti assicurativi, in particolar modo di quelli legati al segmento vita. Mentre lo sviluppo del settore privato, scarsamente sostenuto dalle banche pubbliche del paese, contribuirà a sostenere l’espansione del business bancario”. Al momento il titolo Ping An è scambiato attorno ai 32 yuan, a un tasso di sconto del 24% rispetto al fair value che è pari a 42 yuan.

Il Moat di SIPG garantisce il rendimento
Shanghai International Port (SIPG) ha pagato in Borsa i deludenti dati delle ultime trimestrali, ma il gruppo cinese gode di una posizione di forte vantaggio competitivo (Economic moat) ed è scambiato a sconto rispetto al fair value che è pari a sei yuan.

“I risultati dei primi tre mesi dell’esercizio, che hanno evidenziato una contrazione degli utili del 19%, risentono del debole andamento del settore manifatturiero e del traffico internazionale”, dice Jennifer Song analista azionaria di Morningstar. “Questa tendenza è destinata a perdurare nel medio termine, poiché il paese continuerà ad attraversare una difficile fase di transizione verso un’economia basata sui consumi. Le nostre stime, tuttavia, indicano una crescita media del fatturato attorno al 5% nei prossimi cinque anni. Nel lungo periodo, inoltre, il gruppo beneficierà dello sviluppo della Shanghai Free Trade Zone e della riforma delle aziende di Stato da parte del Governo”.

L’obiettivo delle autorità è quello di aumentare l’efficienza e la concorrenza dei settori strategici. Per questo stanno studiando un pacchetto di provvedimenti che vada in questa direzione. SIPG potrebbe trarne vantaggio grazie a investimenti strategici e a nuove acquizioni nel settore trasporti, con l’obiettivo di aumentarne il valore di mercato, oltre che all’introduzione di schemi di incentivi per il management della società.

Questi inverventi rafforzerebbero ulteriormente il posizionamento del gruppo all’interno del settore, già molto forte per effetto del monopolio sulla regione. Shanghai International Port è l’unica ad operare nella zona e l’ingresso di nuovi competitor è ostacolato dalla regolamentazione del settore da parte dello Stato. Il porto, inoltre, è situato in posizione strategica, alla foce del fiume Yangtze. Questo le permette di beneficiare della crescente attività economica della regione.

Le banche di Stato premiano l'investitore
China Construction Bank (CCB) gode di una forte posizione di vantaggio all’interno del settore finanziario ed è scambiata a prezzi convenienti.

Grazie ad una presenza capillare sul territorio, CCB è riuscita a collezionare l’11% dei depositi bancari del paese. Questo le permette di finanziarsi a costi molto bassi realizzando elevati margini di profitto. Un’altra fonte di vantaggio competitivo è rappresentata dai cosiddetti intagible asset. China Construction è una delle quattro banche partecipate dallo Stato (con quote superiori al 60% del capitale sociale) e per questo è ritenuta finanziariamente più stabile. I suoi depositi e i prodotti di investimento sono considerati i migliori sul mercato e i clienti tendono a non spostare i propri risparmi in un altro istituto e a rivolgersi alla banca anche per altre necessità finanziarie.

“Nonostante nel primo trimestre il gruppo abbia registrato una crescita complessiva dei ricavi del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (la performance migliore tra gli istituti a partecipazione statale), il titolo CCB resta scambiato a un tasso di sconto del 15% rispetto al fair value che è pari a 5,80 yuan”, dice Iris Tan. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che il calo del margine da interesse, anche a causa degli interventi governativi orientati a una maggior liberalizzazione del settore, venga più che compensato dalla forte espansione dal reddito non da interesse (commissioni per servizi) producendo una crescita media del fatturato attorno al 7%”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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