Gli emerging non amano l’altalena

Alcuni mercati dei paesi in via di sviluppo stanno provando a muoversi. Ma non vanno tutti nella stessa direzione. Per investire, dicono gli analisti, è meglio scegliere la regione giusta con titoli poco volatili e di buona qualità. 

Marco Caprotti 10/05/2016 | 14:45
Facebook Twitter LinkedIn

I mercati emergenti provano a mandare timidi segnali di vita. La categoria Morningstar che raccoglie i fondi che si occupano dei paesi in via di sviluppo a livello globale ad aprile ha guadagnato lo 0,35%. Poco per recuperare il 3% perso da inizio anno, ma comunque un bagliore in una situazione altrimenti oscura. Che qualcosa dalle parti degli emerging stesse cambiando lo si era visto anche a marzo con il risveglio dei Bric.

Avanti in ordine sparso
Dal punto di vista fondamentale, il vento di coda formato da un decennio di crescita del Pil e da performance azionarie stellari si è indebolito. La Cina sta passando da un modello di crescita economico basato sugli investimenti a uno più orientato alle spese personali. “Questo nel medio termine porterà ad alcune crisi”, spiega Patricia Oey, analista di Morningstar. “Ma non significa che la crescita si interromperà. Sicuramente gli investitori dovranno fare i conti con periodi in cui tutto sembra precipitare”. La paura degli investitori verso l’asset class emerging ha avuto il merito di evidenziare quali sono i paesi con i fondamentali più deboli col risultato però di portare una forte volatilità sulla maggior parte dei mercati equity delle zone in via di sviluppo (che si è andata a sommare a quella dei paesi developed). “In questo momento quasi tutti gli emerging market sembrano essere entrati in una fase di rallentamento del Pil nel breve e medio periodo. Tuttavia ci sono delle differenze”, continua Oey. “A livello regionale l’Asia pare essere un’isola relativamente felice. Le nostre stime dicono che, nel 2016, ci dovrebbe essere una crescita di circa il 6%. Questo anche grazie al basso prezzo delle commodity (molti paesi sono importatori di materie prime) e a politiche monetarie che sono ancora accomodanti. L’America latina, al contrario, sta soffrendo proprio a causa delle basse valutazioni delle risorse naturali. Dal punto di vista congiunturale, la debolezza che è stata registrata nel 2015 dovrebbe vedersi anche nel corso di quest’anno”.

Meglio la bassa volatilità
Dal punto di vista operativo l’operazione di selezione dei titoli con i quali muoversi sugli emerging diventa particolarmente delicata. “Negli anni che hanno portato alla crisi finanziaria del 2008 praticamente tutti paesi emergenti  hanno fatto vedere ottime performance per quanto riguarda la parte equity”, dice l’analista di Morningstar. “In un contesto come quello una strategia orientata a società poco volatili tendeva a dare rendimenti più bassi rispetto a quella indirizzata verso i titoli di aziende con capitalizzazioni di mercato basse, ma capaci di fare forti strappi verso l’alto. Quando i mercati azionari emergenti si comportano in maniera molto diversa fra di loro, bisogna per forza adottare una strategia di investimento che privilegi la riduzione della volatilità e la buona qualità delle aziende. Per questo è meglio guardare alle società che hanno un Economic moat (il vantaggio competitivo, Ndr) elevato”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures