Le banche affondano le Borse

Europa negativa. Gli investitori corrono verso i beni rifugio. Soffrono soprattutto gli istituti di credito. A Milano (-5,6%) Ubi guida le vendite. Crolla Saipem. Wall Street pesante. 

Marco Caprotti 11/02/2016 | 17:37
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Seduta negativa per le Borse europee. Il tutto in un contesto di corsa ai beni rifugio con l'oro risalito ai massimi dal maggio scorso, forti acquisti sul Bund (rendimento a 0,10%) con lo spread col BTp a 162 punti base e il petrolio che torna a scendere pesantemente. Pesano sui mercati le incertezze sulla crescita, alimentate anche dalle parole del numero uno della Fed Janet Yellen che ha sottolineato le preoccupazioni per la Cina e per la bassa inflazione, pur confermando la politica accomodante. Pioggia di vendite sul settore bancario anche per colpa di Societe Generale che ha  detto di non poter confermare gli obiettivi di redditività per il 2016. Secondo alcuni rumors che circolano sul mercato, la Bce starebbe pensando di includere acquisti di titoli bancari nell'ampliamento del Qe a marzo.

Anche a Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -5,6%, hanno sofferto i bancari a partire da Ubi Banca dopo i dati 2015 che hanno deluso in termini di margine d'interesse e di utile dell'ultimo trimestre 2015. Crollo di Saipem nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale.

New York giù
Wall Street viaggia in forte calo. Gli indici americani inseguono il sell-off in corso in Europa, dove a soffrire sono ancora una volta le banche. In Usa circola voce, ancora non confermata dal gruppo, che Morgan Stanley abbia raggiunto un patteggiamento per 3,2 miliardi di dollari su questioni afferenti al periodo pre-crisi. Gli istituti di credito in generale soffrono per il venire meno delle attese per un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve quest'anno. Proprio ieri il governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, aveva avvertito sui rischi in arrivo dall'estero. In materia di tassi aveva però ribadito che ogni decisione dipende dai dati macroeconomici. L'avversione al rischio intanto sta spingendo i rendimenti del Treasury a 10 anni vicino ai minimi storici del 2012 sotto l'1,6%.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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