Borse, fine del rimbalzo

Listini europei di nuovo sotto pressione dopo i guadagni realizzati ieri. Milano ancora maglia nera a -4,64%. Crollano i bancari con in testa Ubi Banca che perde il 15%. 

Francesco Lavecchia 11/02/2016 | 12:45
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Al giro di boa delle contrattazioni, i listini di Eurolandia procedono ancora in forte ribasso, con perdite che si aggirano in media attorno al 3%. Le parole del Presidente della Fedaral Reserve Janet Yallen hanno gettato benzina sul fuoco dell’incertezza dei mercati. La Fed ha puntato il dito sul rallentamento della Cina e sul basso tasso di inflazione, indicando queste come le principali minacce alla crescita globale. Questo ha innescato le vendite sul petrolio, scivolato nuovamente sotto quota 30 dollari al barile nonostante un inaspettato aumento delle scorte negli Usa, e il sell off sui mercati azionari.

Crollo di Ubi Banca
Milano resta la peggiore tra le piazze finanziarie del Vecchio continente, con il Ftse Mib che segna -4,64%. A guidare i ribassi è il comparto bancario con Ubi Banca che cede il 15% dopo la pubblicazione dei conti del 2015. Male anche Unicredit, Mediobanca e Mps. Saipem, nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale, è invece l’unica del paniere delle Blue chip a viaggiare sopra la parità.

New York negativa
L’andamento dei future a New York indica che Wall Street aprirà in ribasso. Dopo la negativa chiusura di ieri (il Dow Jones ha segnato -0,62%), per i listini americani si prospetta un’altra giornata all’insegna delle vendite in scia ai forti ribassi delle Borse europee. Nel pomeriggio saranno pubblicati i dati relativi alle richieste per i sussidi di disoccupazione che potrebbero, in parte, risollevare l’umore nero degli operatori. 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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