Le Borse vanno a picco

Europa negativa, dopo un tentativo di recupero alimentato dal petrolio. A Milano (-3,49%) crollano le banche. Giù anche Fca e Unipol. New York in rosso. 

Marco Caprotti 28/01/2016 | 17:43
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Seduta volatile per le Borse europee. Le piazze del Vecchio continente, dopo aver passato la maggior parte della seduta con il segno meno, hanno tentato di recuperare grazie all’apertura sprint di Wall Street, a sua volta alimentata dalla corsa improvvisa del petrolio. Ma l’accelerata si è dimostrata di breve durata e anche la piazza Usa si è portata in territorio negativo. A Milano (FtseMib -3,49%) sono crollate tutte le banche con le popolari che sono arrivate a cedere fino all'8%. Sono andate in asta di volatilità Mps, Bpm, Bper, Banco Popolare, Fca, Telecom e Unipol.

Petrolio e voci
L'Opec e la Russia (che non fa parte del cartello capitanato dall'Arabia Saudita) potrebbero essere vicini a un accordo anche se è da almeno 18 mesi che Mosca e Riad discutono. Secondo il ministro russo dell'Energia, l'Arabia Saudita ha proposto un taglio della produzione del 5% in ambo i lati delle contrattazioni. Non è tuttavia chiaro se la proposta sia nuova. Pare ci sia anche la possibilità che la Russia partecipi alla riunione Opec prevista a febbraio. Resta da vedere se il cartello dei paesi produttori di greggio sia davvero disposto a cambiare la sua strategia, rimasta tale sin da quando i prezzi del petrolio hanno iniziato a perdere quota nel giugno 2014: l'obiettivo di Riad fino ad ora è stato quello di mantenere la sua quota di mercato mettendo in difficoltà il settore dello shale oil americano le cui attività sono troppo costose se il barile costa meno.

Queste voci hanno di fatto offuscato per qualche momento  il nervosismo legato alla Federal Reserve, che ieri ha deciso di lasciare i tassi allo 0,25-0,50%. La mossa era attesa, ma il mercato si aspettava un segnale più esplicito sulla cautela che la banca centrale Usa intende avere sui tassi. I timori per l'andamento della crescita globale restano, visto che la Fed ha detto di monitorare da vicino gli sviluppi economici e finanziari nel mondo per valutare che impatto possono avere sugli Usa. Dal fronte macro americano, intanto, è arrivata la notizia che gli accordi di compromesso per l'acquisto di un'abitazione negli Stati Uniti sono aumentati in dicembre dello 0,1% rispetto al mese precedente a quota 106,8 punti. Il dato reso noto dall'associazione nazionale agenzie immobiliari è peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo dello 0,9%.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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