Gli ingredienti delle performance globali

Il rapporto di cambio euro/dollaro ha avuto un ruolo fondamentale nello spiegare i migliori rendimenti nel 2015 dei fondi obbligazionari internazionali. Ma anche la duration ha fatto la sua parte.

Marco Caprotti 21/01/2016 | 10:13
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Per un investitore in euro, l’apprezzamento del dollaro nel 2015 ha giocato un ruolo centrale nello spiegare i rendimenti dei panieri obbligazionari internazionali. Abbiamo analizzato le caratteristiche dei migliori comparti per performance nell’anno appena trascorso, distinguendo per categorie coperte, non coperte e tatticamente coperte dal rischio di cambio.

I fondi senza copertura valutaria
Nella categoria senza copertura valutaria, la prima posizione va a BlackRock Fixed Income Dublin Funds World ExEuro Government Bond IndexFlexible USD. Il fondo, che ha un rating Morningstar di quattro stelle, nel 2015 ha guadagnato poco più del 10% (in euro) piazzandosi al primo posto fra i fondi obbligazionari globali che non utilizzano la copertura dai rischi di cambio. Il portafoglio gestito dal 2008 da Francis Rayner è quasi interamente esposto al debito governativo (e da poche tracce di liquidità). La carta che forma le Top holding del fondo è soprattutto di provenienza americana e giapponese con scadenze che vanno dal 2017 al 2025 per entrambe le categorie.  Il mandato affidato al gestore è quello, al momento dell’acquisto degli asset, di scegliere obbligazioni che devono avere un rating di tipo investment grade (cioè soddisfano uno specifico livello di solvibilità). Qualora il merito creditizio di un titolo sia declassato, il fondo potrà continuare a detenerlo fino a che non sarà possibile vendere la posizione. Questo comparto è un index fund: il suo obiettivo è quindi quello di replicare le performance del Citi World Government Bond Index (ex-EMU Government Bonds), che riflette l'andamento di un paniere di obbligazioni governative delle maggiori economie del mondo ad esclusione dell'area euro. Il suo posizionamento di duration è quindi perfettamente allineato al benchmark (a dicembre 2015 era 7,3 anni).

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La scelta tattica
Tra gli strumenti che utilizzano la copertura valutaria in funzione tattica, il primo posto se lo è aggiudicato UBI Pramerica Obbligazioni Globali. Il fondo, che ha un rating di tre stelle, nel 2015 ha guadagnato poco più del 7% facendo meglio sia del paniere che funge da benchmark della categoria, sia della media dei suoi concorrenti. Il gestore Emilio Franco (alla guida dal 2007) ha il mandato di acquistare titoli governativi ed emissioni a essi correlate che mette in pratica con Treasury con scadenze che vanno dal 2019 al 2020 e carta europea con maturity un po’ più lunga (2023).  Il benchmark del comparto è il Citi WGBI EUR. Il manager mantiene una duration leggermente inferiore rispetto all'indice (a novembre 2015 circa 7 anni rispetto ai 7,4 dell'indice) e nel commento di gestione precisa di averla aumentata di circa 7 mesi rispetto a ottobre con una preferenza per i titoli dell'area euro "core" e per la sterlina inglese. Il fondo sovrappesava, a novembre, il settore 7-10 anni.

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I fondi con copertura valutaria
Tra i fondi obbligazionari globali che utilizzano la totale copertura dai rischi valutari al primo posto è arrivato Robeco Lux-o-rente DH EUR con il +2,15%. Una performance che gli ha permesso di fare meglio del paniere di riferimento anche se non è riuscito a battere la media di categoria. Il fondo, che ha un rating Morningstar di quattro stelle e un giudizio qualitativo di Neutral, investe a livello globale in obbligazioni governative con rating minimo A. Le scadenze vanno dal 2019 al 2041. I derivati sono utilizzati per la copertura totale dei rischi valutari. La duration del fondo è determinata da un modello quantitativo proprietario. A dicembre era pari a 13,7 anni rispetto ai 7,6 anni del suo indice, in accordo con i segnali positivi forniti dal modello. Nello stesso mese il portafoglio sovrappesava Germania, Usa e Giappone. 

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Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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