2015, grandi scossoni e scarsi rendimenti

Nella seconda parte dell’anno, gli investitori hanno riscoperto il debito periferico e ora attendono nuove mosse della Bce. Nel segmento corporate, boom di emissioni in Europa, ma la domanda non è stata all’altezza.

Shannon Kirwin 19/01/2016 | 08:43
Facebook Twitter LinkedIn

Per gli investitori nel reddito fisso, il 2015 è stato un anno difficile, con molte categorie di fondi obbligazionari che hanno avuto rendimenti bassi o addirittura negativi. Il Quantitative easing (Qe) della Banca centrale europea (Bce) aveva dato un’intonazione positiva nei primi mesi, ma successivamente le preoccupazioni per la crescita globale, il calo dei prezzi delle materie prime, lo squilibrio tra domanda e offerta sul mercato delle emissioni corporate hanno pesato sulle performance.

Governativi: continua la debole ripresa europea
Dopo un primo semestre del 2015 in cui il rendimento del titolo di stato tedesco (Bund) a dieci anni ha sfiorato lo zero prima di schizzare intorno all’1% a giugno, gli investitori hanno riscoperto l’appetito per i governativi europei. La svolta è avvenuta il 12 luglio quando l’esecutivo greco ha accettato di proseguire nel programma di austerità, concordato con il Fondo monetario internazionale e la Bce per evitare il fallimento di Atene. Questo fatto ha innescato un rally del debito dei paesi periferici come l’Italia e la Spagna.

Allo stesso tempo, l’istituto di Francoforte ha rinnovato il suo impegno a proseguire negli stimoli monetari, con misure come l’estensione del Qe di altri sei mesi e un ulteriore ribasso del tasso overnight a -0,3% in dicembre. Questa situazione ha favorito i fondi più esposti ai titoli periferici e a lunga scadenza, nella seconda parte dell’anno.

Nella categoria degli Obbligazionari governativi euro, molti fondi che erano stati penalizzati in primavera hanno recuperato successivamente. Ad esempio, Epsilon Fund Euro bond e Eurizon Obbligazioni euro (entrambi con rating Neutral), che tipicamente hanno tra il 40 e il 60% di patrimonio in titoli italiani, si sono posizionati nel miglior decile a metà dicembre.

Altri fondi hanno avuto successo, seguendo una strategia simile: Bluebay Investment Grade Euro government bond (Bronze) si è posizionato tra i migliori grazie al sovrappeso del debito di paesi come Cipro e la Slovenia.

Bond globali, storie divergenti
Gli investitori internazionali hanno seguito le mosse della Federal Reserve americana sin dall’inizio del 2015, nell’attesa di un possibile rialzo dei tassi, il primo dal 2006. Alla fine, nella riunione del 16 dicembre, la presidente, Janet Yellen, ha annunciato un incremento del tasso overnight di 25 punti base a 0,50% con l’intenzione di accrescere i saggi di riferimento gradualmente nei mesi e anni successivi. A parte i mercati azionari, saliti leggermente dopo la notizia, non ci sono stati grossi scossoni perché la mossa era largamente attesa. Ne è la prova che il dollaro si è rafforzato circa del 10% sin dall’inizio dell’anno.

La decisione della Fed è sintomo di un cauto ottimismo sull’economia statunitense, ma le previsioni per le altre economie sono deboli. Sia la Banca centrale inglese sia quella giapponese hanno ribadito l’impegno nel prolungare i programmi di sostegno alla congiuntura dopo i deludenti dati sull’inflazione. Inoltre, per la maggior parte dei paesi emergenti, il 2015 è stato un anno avaro. Dopo una serie di dati sotto le attese, la Cina ha sorpreso i mercati in agosto allentando la banda di oscillazione dello yuan, provocando vendite diffuse della sua valuta e di altre emergenti, come il peso messicano e il rublo russo. A peggiorare la situazione è stato il calo del prezzo del petrolio.

Le categorie Morningstar degli Obbligazionari globali e degli Emerging market bond hanno terminato l’anno rispettivamente a +5,4% e +6,64% in euro, grazie in particolare ai comparti fortemente esposti al dollaro. Ad esempio, tra quelli coperti da Analyst rating, Raiffeisen obbligazionario globale (Bronze) è stato tra i migliori con una quota di titoli in Usd di circa il 45% (a fine novembre). Sono stati, invece, penalizzati i fondi con forte esposizione all’euro e ai titoli inflation linked, come ad esempio Petercam L Bonds Universalis uncontrained (Neutral). Tra i fondi specializzati in mercati emergenti e in valuta forte, si mette in luce Pictet Global Emerging market debt (Bronze), grazie alle posizioni short in alcune valute fuori dal benchmark, mentre Templeton emerging bond (Bronze) ha risentito delle scelte di investimento in titoli brasiliani e in altre valute di paesi in via di sviluppo.

Corporate bond: offerta ampia, domanda bassa
Nel 2015 c’è stata un’abbondanza di emissioni societarie in euro (900 miliardi), ma per gli investitori l’anno è stato meno entusiasmante. Nonostante il segmento abbia beneficiato del calo dei rendimenti dei governativi nella seconda parte dell’anno, il vantaggio è stato vanificato dall’eccesso di offerta. Lo spread del Barclays Euro-aggregate corporate index (option-adjusted) si è ampliato dell’1,48% alla fine del terzo trimestre e la relativa categoria di fondi ha chiuso l’anno con una performance leggermente negativa (-0,48%).

I migliori fondi specializzati in corporate sono stati quelli che hanno avuto un’esposizione più elevata alle emissioni di minor qualità, come Schroder ISF Euro corporate bond (Bronze) o BGF Euro corporate bond (Bronze). I comparti che hanno preferito le obbligazioni societari statunitensi, invece, hanno generalmente fatto peggio della media.

Nonostante i fattori trainanti siano stati di tipo macroeconomico e tecnico, il mese di settembre ha ricordato di non sottovalutare il rischio-emittente, con i casi della svizzera Glencore e della tedesca Volkswagen. Tra i fondi coperti dalla ricerca Morningstar, sono stati penalizzati in particolare Invesco Euro Corporate bond (Silver) e Raiffeisen Obbligazionario euro corporate (Bronze).

Gli high yield hanno iniziato il 2015 bene, ma successivamente hanno cambiato direzione a causa del continuo calo del prezzo del petrolio e delle materie prime e dei dubbi sulla crescita economica globale. Inoltre, il 9 dicembre, il fondo americano Third Avenue focused credit, specializzato nel comparto, ha annunciato il congelamento dei riscatti e la liquidazione del patrimonio, creando ancora più preoccupazioni. Dopo aver guadagnato un modesto 3% nei primi undici mesi del 2015, la categoria Obbligazionari high yield euro ha perso nel solo mese di dicembre l’1,5%. Tra i fondi che si sono difesi meglio ci sono Candriam Bonds Euro high yield e Deutsche Invest I Euro high yield corporates, entrambi Bronze, i quali avevano forti posizioni in titoli di minor qualità e un sottopeso dei materiali di base.

Cosa guardare nel 2016
Gli eventi del 2015 non hanno dato buoni ritorni agli investitori, ma hanno posto le basi per un interessante 2016. Le decisioni della Fed sul rialzo dei tassi saranno al centro dell’attenzione, in particolare per il costo che dovranno sostenere i paesi emergenti per finanziarsi. Allo stesso tempo, in Europa c’è ancora l’attesa di un ampliamento del Qe, incluso l’inserimento dei corporate bond nel programma di acquisti. Nel Regno Unito, gli occhi saranno puntati sul possibile referendum per uscire dall’Unione europea, che potrebbe generare volatilità sui mercati, in una fase in cui la riduzione della liquidità rappresenta una sfida per gli investitori.

Traduzione e sintesi a cura di Sara Silano. L’analisi prende in considerazione solo i fondi coperti da Morningstar Analyst Rating.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Info autore

Shannon Kirwin  is a fund analyst with Morningstar

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures