Pechino prova a calmare le Borse

Europa contrastata. La decisione della Cina di sospendere il sistema che blocca gli scambi riporta comunque un po’ di fiducia. Pesano sempre le tensioni fra Iran e Arabia. A Milano (-1,14%) deboli le banche. New York parte sui minimi, poi tenta il recupero. 

Marco Caprotti 07/01/2016 | 17:47
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Seduta in altalena per le Borse europee. La chiusura è stata comunque di tono negativo. A favorire il parziale recupero è stato l’annuncio che la Cina sospenderà, a partire da domani, il sistema che blocca automaticamente gli scambi in Borsa in caso si verifichino eccessivi ribassi o rialzi. Wall Street, che aveva iniziato la seduta ai minimi degli ultimi tre mesi (con ribassi tra l’1,8 e il 2%), per lo stesso motivo ha poi iniziato a ridurre le perdite.

Cina e Medio Oriente
In mattinata il nuovo tonfo delle Borse cinesi ha fatto scattare il secondo blocco delle contrattazioni in una settimana: dopo aver segnato un -7% gli scambi a Shanghai e Shenzhen sono stati interrotti per il resto della seduta, provocando il cosiddetto circuit breaker, il blocco automatico con chiusura anticipata delle negoziazioni. A rendere più pressanti le preoccupazioni per il rallentamento dell'economia cinese c'è stata anche la decisione della Banca centrale di procedere con una nuova svalutazione dello yuan dello 0,51% nei confronti del dollaro, il livello più basso raggiunto dal 2011.

L'altro fronte caldo è quello delle forti tensioni tra Arabia Saudita (il primo produttore di petrolio al mondo) e Iran, che influenzano in maniera decisiva sui corsi del petrolio.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -1,14%, nel corso della giornata ci sono state alcune sospensioni per eccesso di volatilità. Fra i titoli più venduti, da segnalare quelli delle banche, molto sensibili agli umori sull’andamento della congiuntura globale. Positive le utility con Terna e A2A, anche se la migliore è stata Yoox.  

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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