Le Borse non trovano motivi per salire

Europa negativa nonostante i dati macro della regione mostrino segnali di miglioramento. Il rallentamento cinese e la tensione per il terrorismpo penalizzano il lusso. Milano si salva grazie alle banche. New York si prepara a partire con il segno meno. 

Marco Caprotti 23/11/2015 | 13:03
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Prosegue con andamento altalenante la seduta delle Borse europee. Il miglioramento dell'attività manifatturiera e dei servizi dell'eurozona a novembre non è un motivo sufficiente per convincere gli operatori ad acquistare in maniera decisa. Secondo la stima flash di Markit l'indice composito Pmi dell'eurozona è aumentato a novembre a 54,4 da 53,9 di ottobre, indicando il più rapido tasso di espansione della produzione da maggio 2011. La ripresa è guidata dal terziario (salito a 54,6 da 54,1 di ottobre) mentre la crescita del manifatturiero ha mostrato un indice salito a 52,8 da 52,3. Un report di Barclay’s che consiglia prudenza sul lusso (citando la debolezza della Cina e le tensioni create dall’attacco terroristico in Francia di venerdì 13 novembre) sta pesando sul settore.

Milano viaggia soprattutto grazie al traino dei bancari che si rilanciano dopo un venerdì sotto pressione. La corsa è peraltro frenata dallo stacco cedola di cinque titoli del Ftse Mib che zavorra un po’ l’indice.

New York negativa
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà con il segno meno. Gli investitori non escludono che possano esserci delle prese di profitto dopo i rialzi di venerdì. Dal fronte macro sono attesi gli aggiornamenti relativi alla vendita di abitazioni esistenti nel mese di ottobre e all’indice Pmi manifatturiero.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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