Amazon fa tremare il retail

Il gruppo americano è l’unico a poter impensierire le grandi catene di distribuzione. L’espansione nei mercati emergenti rappresenta il principale driver della crescita, ma alle attuali quotazioni di mercato la raccomandazione di Morningstar è quella di mantenere un atteggiamento prudente sul titolo. 

Francesco Lavecchia 10/11/2015 | 14:24
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Amazon è la vera minaccia ai retailer tradizionali. La rivoluzione tecnologica sta modificando i rapporti di forza all’interno del settore, ma il gruppo americano è l’unico negozio online che al momento è in grado di competere con le grandi catene di distribuzione. Gli analisti di Morningstar hanno recentemente alzato il fair value del titolo da 600 a 700 dollari, ma le azioni della società sono scambiate a un tasso di sconto inferiore al 10% e la raccomandazione è quella di mantenere un atteggiamento prudente.

Il segreto di Amazon
“La chiave per essere profittevoli nel canale online è quella di investire nella logistica al fine di ottenere la disponibilità di grandi centri di stoccaggio della merce. In questo modo si riducono i tempi di consegna e si aumenta in numero di ordini eseguiti. Perché quest’attività diventi anche redditizia è necessario, però, che il volume di transazioni sia sufficientemente elevato da abbattere i costi di spedizione attraverso l’internalizzazione del servizio. Da questo punto di vista Amazon è imbattibile: nel 2014 ha distribuito prodotti per un ammontare superiore ai 50 miliardi di dollari (più di quanto fatto dagli otto principali competitor) e la copertura capillare del territorio le permette di raggiungere i suoi consumatori attraverso spedizioni nel raggio di 300 chilometri”, dice R.J. Hottovy analista azionario di Morningstar.

Gli emergenti per continuare a crescere
“Il principale driver della crescita futura del gruppo è rappresentato dall’espansione nei mercati emergenti, dato che la metà della popolazione che frequenta Internet vive nei paesi in via di sviluppo. A questo, poi, si aggiungeranno gli effetti prodotto dall’ampliamento dell’offerta merceologica, dall’incremento della quota di mercato e dall’aumento del clienti Prime (coloro che si abbonano per ricevere la spedizione della merce in tempi più ridotti, Ndr). Questi fattori produrranno un progresso medio del fatturato del 15% nei prossimi cinque anni, ma non saranno sufficienti a far lievitare i margini di profitto, a causa degli ingenti investimenti che l’azienda continuerà a fare”.

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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