La rete di American Express non perde valore

Il gruppo paga il difficile contesto macroeconomico, ma il suo modello di business e il suo marchio promettono di sostenere una stabile crescita degli utili anche nei prossimi anni. 

Francesco Lavecchia 06/10/2015 | 14:38
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American Express paga le difficoltà degli ultimi trimestri, ma il suo posizionamento all’interno del settore delle carte di credito resta forte e le sue azioni continuano a essere scambiate a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value Morningstar che è pari a 95 dollari.

“I dati del secondo periodo hanno risentito dell’apprezzamento del dollaro, della debolezza del quadro macro, specie al di fuori degli Usa, e della conclusione del rapporto di partnership con il department store americano Costco. Tuttavia riteniamo che la forza del marchio, l’estensione del suo network e la stretta relazione con gli esercenti continueranno a garantire al gruppo una stabile crescita degli utili anche in futuro”, dice Jim Sinegal analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che i ricavi non derivanti da interessi crescano a un tasso medio del 6%, anche in seguito al maggior utilizzo dei pagamenti elettronici. Il margine di interesse dovrebbe mantenersi attorno al 4,3%, mentre l’incidenza dei costi operativi è vista in calo, in seguito al miglioramento dell’efficienza operativa. Questo si tradurrà in una stabilizzazione dei margini di profitto”.

La forza della rete
Gli analisti di Morningstar  riconoscono ad American Express un forte posizionamento all’interno del settore (Economic moat) per via della sua estesa rete di clienti (formata dai detentori di carta di credito e dagli esercenti). L’effetto network, tipico delle società che operano nel business delle carte di credito è rafforzato, in questo caso, dal focus sul segmento di consumatori di fascia alta. Questo, infatti, spinge gli esercenti ad accettarla come mezzo di pagamento, mentre il meccanismo di incentivi all’acquisto (a favore  dei detentori delle carte  e sotto forma di sconti e benefit) la fa preferire agli altri operatori del settore.

“Ora American Express concede la possibilità di emettere sue carte di credito anche a terze parti, come gli istituti di credito, e questo promette di aumentare ulteriormente l’ampiezza della sua rete. L’azienda possiede un’enorme quantità di dati relativi alle abitudini di spesa dei suoi clienti che pochi competitor possono vantare e questo la mette in una posizione di vantaggio, dato che in futuro l’e-commerce rappresenterà una percentuale sempre più grande della spesa per i consumi”, conclude Sinegal.

 

Per leggere l’analisi completa su American Express clicca qui.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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