Borse europee, domina il segno meno

I listini di Eurolandia chiudono in rosso. Milano è la peggiore a -0,93%. Male lusso e finanziari. In rialzo gli energetici. Sugli scudi Atene. Partenza in ribasso per Wall Street.  

Francesco Lavecchia 28/08/2015 | 17:47
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I listini di Eurolandia hanno chiuso in ribasso. In una giornata povera di dati macro e di trimestrali societarie, gli operatori non hanno avuto argomenti validi per estendere le proprie posizioni sui mercati azionari e hanno preferito raccogliere parte dei profitti accumulati nelle ultime sedute. Milano ha terminato in maglia nera a -0,93%%. Londra è stata una delle poche a chiudere sopra la parità, anche grazie al dato sul Pil del Regno Unito, che nel secondo trimestre è salito dello 0,7% rispetto ai primi tre mesi dell’anno.

Petrolio sopra quota 45 dollari al barile
Sugli scudi Atene (+1,23%), che ha beneficiato degli ultimi aggiornamenti sulla crescita economica del paese (+0,9% rispetto al primo trimestre e +1,4% anno/anno) e della decisione del presidente della repubblica di anticipare le elezioni politiche al 20 settembre prossimo. A Piazza Affari restano deboli i titoli del titoli del lusso, con Ferragamo che cede oltre il 5%, e quelli del comparto finanziario. Mentre gli energetici proseguono il loro recupero in scia al rialzo del prezzo del petrolio, salito sopra quota 45 dollari al barile (WTI). 

Partenza in ribasso per Wall Street 
Avvio negativo anche per Wall Street. Le dichiarazioni del governatore della Fed di Minneapolis, Narayana Kocherlakota, secondo cui il livello attuale del tasso di inflazione non giustificherebbe un aumento dei tassi di interesse per il 2015, non sembrano aver convinto gli operatori. Cala, intanto, la fiducia dei consumatori americani (ad agosto l’indice dell’Università del Michigan è sceso da 92,9 punti di luglio al 91,9). Il mese scorso, inoltre, il reddito dei lavoratori americani è cresciuto solo dello 0,4%.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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