Le vendite in Cina non si arrestano, anche se iniziamo a vedersi spiragli positivi. Oggi la Borsa di Shanghai ha perso il 7,63%, nonostante la Banca centrale cinese abbia operato un'iniezione di liquidità di 30 miliardi di dollari per tranquillizzare i mercati. Male anche Tokyo, che dopo una seduta in altalena ha chiuso a -3,96%. Mentre Hong Kong e Sydney hanno chiuso in rialzo.
Il mercato ha reagito in maniera troppo emotiva alle preoccupazioni per un rallentamento dell'economia cinese, ma il sell-off ha coinvolto pesantemente anche titoli che sono scarsamente legati al Dragone. Ora le valutazioni tornano a essere appetibili e gli operatori riprendono posizione sui mercati.
Risalgono gli energetici
I listini di Eurolandia provano il rimbalzo dopo il lunedì nero. Le Borse del Vecchio continente aprono in deciso rialzo e Milano fa segnare in avvio +1,68%. A Piazza Affari partono bene i bancari e gli industriali. In recupero anche gli energetici, che beneficiano della lieve risalita del prezzo del petrolio. Francoforte viaggia sopra l’1,3% anche grazie alla conferma della crescita del Pil del paese nel secondo trimestre a +0,4% (rispetto ai primi tre mesi dell’anno).
In mattinata è atteso il dato relativo alla fiducia delle imprese tedesche, mentre nel pomeriggio saranno resi noti quelli americani sulla fiducia dei consumatori ad agosto e sulle vendite di nuove abitazioni nel mese di luglio.
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